“A quasi un mese dall’introduzione del Green pass obbligatorio il bilancio per gli esercenti è positivo, soprattutto dopo che è stato precisato che i ristoratori e gli esercenti, non essendo pubblici ufficiali, non sono tenuti al controllo del documento di identità dei clienti che mostrano il Green pass. Ci siamo opposti a quella verifica e siamo stati ascoltati”.

 Così Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, in una nota.  “Il cliente  – spiega Ferretti – si presenta con il Green pass che deve essere controllato da un’applicazione che ha sempre funzionato bene e che verifica se ci sono irregolarità. Un’occhiata all’età e al genere di chi si ha davanti, che siano coerenti con quanto dichiarato, viene comunque data, ma grazie al senso di responsabilità da parte dei clienti non ci è stato segnalato alcun problema in queste settimane”. Nonostante il pass sia ancora ritenuto un onore da parte dell’esercente, “lo ritiene comunque un buon compromesso per poter lavorare. La gente sta iniziando a utilizzare questo strumento con più disinvoltura – conclude Ferretti – all’estero è richiesto in alcuni casi anche per sedersi all’esterno dei locali. Si va verso un’estensione dell’obbligatorietà di uno strumento che può aiutare a tutelare anche le attività commerciali e che abbiamo accolto con favore”.


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