L’indagine coinvolge un gruppo di ricerca interdisciplinare e sessanta studenti universitari. Giovedì 13 maggio gli archeologi presentano i risultati della prima campagna in un incontro in diretta streaming.
Ancora pochi giorni e nel giardino della chiesa di San Sisto, fondata nel 1087 e situata in pieno centro storico a Pisa, torneranno a scavare i ricercatori e gli studenti dell’Università di Pisa.
Sta infatti per avere inizio la seconda fase del “San Sisto Project“, il progetto di ricerca archeologica che indagherà una delle aree storicamente più interessanti della città nell’ambito di un progetto triennale promosso dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. L’attività offre a circa sessanta studenti dell’Ateneo pisano la possibilità di mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite durante i corsi, cimentandosi nello scavo, nella documentazione sul campo, nel rilievo topografico, nel disegno, nella fotografia tecnica e nello studio dei reperti ceramici e antropologici.
Il progetto si avvale di un nutrito gruppo di ricerca interdisciplinare, diretto da Federico Cantini (professore di Archeologia medievale), che coinvolge specialisti provenienti da diversi dipartimenti dell’Università di Pisa (Riccardo Belcari, Monica Bini, Simone Collavini, Antonio Fornaciari, Mauro Ronzani, Emanuele Taccola, Chiara Tarantino) e dal CNR (Simona Raneri).
La rilevanza di quest’area è stata confermata dalla prima campagna di scavo, che si è svolta nel settembre 2020 e che ha consentito di ricostruire la storia dell’area dal XII-XIII secolo fino ai giorni nostri: a Sud della chiesa, lo scavo ha messo in luce i resti di una struttura coperta, che può essere identificata con un lato del chiostro, attestato anche nei documenti storici. In adiacenza all’edificio religioso sono state individuate anche tombe a cassone, che probabilmente costituiscono le sepolture privilegiate di personaggi di spicco nella comunità cittadina. Il chiostro sembra vivere fino alla fine del XIV secolo, periodo durante il quale il suo lato settentrionale accoglie ulteriori sepolture, questa volta realizzate nella nuda terra. Nel XV secolo il chiostro viene distrutto, forse a seguito della conquista fiorentina, e l’area a Sud della chiesa sembra divenire uno spazio aperto, probabilmente adibito ad orto fino al XVIII secolo.
I risultati della prima campagna di scavo archeologico nel giardino della chiesa di San Sisto, che si è svolta a settembre dello scorso anno, saranno raccontati in diretta streaming giovedì 13 maggio a partire dalle ore 17 da Federico Cantini (direttore dello scavo), Riccardo Belcari, Emanuele Taccola e Chiara Tarantino. L’iniziativa si concluderà con il video-documentario girato durante gli scavi da Alessio Sbrana (Cidic – Centro per l’innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa). La videoconferenza sarà trasmessa sul canale YouTube dell’Univeristà di Pisa (link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=0ZIdHn-XRGc).
Il San Sisto Project è ideato, diretto e gestito dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, con i fondi del Progetto di Eccellenza. La documentazione grafica è a cura del LaDiRe (Laboratorio di Disegno e Restauro). Le prospezioni sono realizzate dal Dipartimento di Scienze della Terra. Collabora il CNR di Pisa, curando prospezioni geoelettriche e carotaggi. Lo scavo, patrocinato dal Comune di Pisa, è realizzato grazie alla disponibilità di don Francesco Barsotti (parroco di S. Sisto), che ha concesso l’uso dell’area.
Gli interessati potranno seguire le attività di ricerca attraverso il sito web http://sansistoproject.cfs.unipi.it/ e i canali social dello scavo (www.facebook.com/sansistoproject; www.instagram.com/sansistoproject). Se consentito dalle norme di contenimento della pandemia, saranno organizzate visite al cantiere.