Sulla mobilitazione del terziario che ha visto a Viareggio la sua manifestazione di fronte al Comune, ecco la posizione di Confesercenti Toscana Nord con il suo responsabile Versilia Daniele Benvenuti. “Negli ultimi dodici mesi, mentre interi comparti del terziario sono stati completamente bloccati (palestre, i cinema, i teatri, le discoteche, il settore degli eventi) o possono lavorare solo a singhiozzo e a regime ridotto (ad esempio, i pubblici esercizi o i negozi di moda), imprese di altri settori sono rimaste ferme solo per poco più di 15 giorni.
Come se il pericolo di assembramenti e contagi riguardasse esclusivamente le aziende ed i lavoratori del terziario.

Lo Stato non può scaricare sulle nostre spalle tutto il peso di una situazione drammatica, come se la diffusione del contagio dipendesse dalla nostra attività.
Se così fosse, la pandemia sarebbe già conclusa da tempo, invece i contagi continuano anche quando le nostre aziende sono chiuse. Le nostre attività si svolgono in luoghi controllati e controllabili. Gli imprenditori, a proprie spese, hanno adeguato i propri locali nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e non possono più accettare chiusure o limitazioni ormai insostenibili. Non vogliamo che ci siano contrapposizione tra gli aspetti sanitari e quelli economici, tanto è vero che lo slogan di questa manifestazione è stato “salviamo le imprese: salute e lavoro possono convivere”. Per quanto riguarda le richieste inserite nel documento consegnato ai prefetti e all’assessore Meciani, si punta tra l’altro ad una
riapertura in totale sicurezza nel rispetto dei protocolli, ad una moratoria fiscale, ad un risarcimento per la reale perdita del fatturato e non solo su una sua piccola percentuale, la proroga della cassa integrazione e della moratoria dei mutui e finanziamenti fino al 31 dicembre 2021. Per quanto riguarda il Comune di Viareggio, siamo consapevoli di come i suoi interventi di sostegno siano legati ai contributi del governo centrale ma chiediamo un sforzo come messo in campo l’anno scorso; ad esempio prevedendo la gratuità del suolo pubblico fino a giugno”.


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