“La costituzione di parte civile è per la nostra associazione un atto dovuto a tutela di territorio, delle sue imprese e dei suoi abitanti, che è stato profondamente danneggiato. Per la Val di Magra, la Lunigiana e per i confinanti territori liguri il crollo del Ponte Albiano ha avuto la portata di uno tsunami”. Lo scrive in una nota il presidente di Cna Massa Carrara, Paolo Bedini – anticipando i contenuti di una conferenza stampa in streaming convocata per domani.
“Il crollo di una delle principali strade di collegamento con l’area della Val di Magra – aggiunge il presidente Cna – ha creato uno svantaggio economico, sociale e strutturale enorme. Questo va detto, ricordato e ribadito alla luce anche di una situazione pandemica che ha peggiorato un quadro già molto complicato e dai tempi incerti Ci siamo affidati ad un legale che sta già affrontando il delicato percorso giuridico del crollo del Ponte Morandi. In questi mesi abbiamo più volte incontrato le imprese e ci siamo attivati nei confronti dei rappresentanti del territorio sia a Roma che a Firenze. Crediamo però che sia necessario, come forza associativa del territorio – conclude Bedini – spingersi oltre portando la nostra azione ad un livello ulteriore indipendentemente da chi sarà giudicato”.