Sul tema delle concessioni balneari, l’amministrazione di Carrara ha ritenuto di dover applicare la legge nazionale e regionale che prevedono l’estensione delle concessioni e questo è stato messo nero su bianco già lo scorso settembre con una delibera di giunta. Nei giorni scorsi l’iter di estensione delle concessioni avviato con la delibera di settembre ha registrato una momentanea battuta di arresto per effetto di una impasse di natura tecnico/burocratica innescata da una comunicazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.  Oggi l’iter è stato riavviato e sono partite le lettere di convocazione dei balneari per formalizzare l’estensione delle concessioni.


«Quando si è creata l’impasse, abbiamo immediatamente convocato e informato i balneari, spiegando loro che si trattava di una questione esclusivamente tecnica per la quale erano necessari degli approfondimenti». spiega il sindaco Francesco De Pasquale ricordando che dal punto di vista giuridico la questione concessioni è molto intricata, come dimostrano i vari casi saliti alla ribalta delle cronache regionali e nazionali in questi giorni. «Nessuno ha la verità in tasca e non c’è un percorso chiaro da seguire: sia la strada dell’estensione, sia le altre sono passibili di contestazioni a vari livelli» ribadisce il primo cittadino.
Ricevuta la segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è innescato un meccanismo che ha reso appunto necessari una serie di approfondimenti e valutazioni. Per questo il dirigente competente ha sospeso momentaneamente, non la delibera di giunta, ma il procedimento “di estensione”: è stata una sorta di atto dovuto, di cui l’amministrazione ha informato tempestivamente i balneari, prima della comunicazione ufficiale, essendo ben consapevole dell’impatto di tale notizia anche e soprattutto nei giorni di natale. Già nella giornata di ieri, lunedì 28 dicembre, l’amministrazione è riuscita a sciogliere gli ultimi nodi e oggi sono partite le lettere di convocazione dei balneari per formalizzare l’estensione delle concessioni.
«Gli stabilimenti balneari sono situati sul demanio che è un bene pubblico e deve essere gestito senza privilegi o diritti acquisiti e con equità nei confronti della collettività. Equità significa poter riuscire a bandire delle gare attraverso un sistema in grado di tenere insieme una giusta concorrenza e il riconoscimento del lavoro e degli investimenti effettuati da chi ha avuto in gestione gli stabilimenti. Per questo motivo, non avendo gli strumenti normativi per bandire delle gare e tanto meno delle gare eque, dobbiamo applicare la norma nazionale e regionale per non creare una situazione di incertezza che danneggerebbe tutti. In questo senso auspichiamo una riforma organica del legislatore nazionale» conclude il sindaco.


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