Destinato ai Paesi del Nord Europa, avrebbero fruttato oltre 100.000 euro i 50.000 litri di vino rosso adulterato sottoposti a sequestro nei giorni scorsi dagli ispettori dell’ICQRF di Pisa e dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Pisa nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria a tutela delle frodi nel settore agroalimentare.

L’indagine ha avuto inizio negli ultimi mesi del 2018 a seguito di specifici controlli avviati proprio dagli ispettori dell’ICQRF di Pisa nei confronti di una azienda imbottigliatrice situata in provincia di Pisa. Gli accertamenti si erano concentrati, in particolar modo, sulla qualità del vino sia imbottigliato che sfuso, attraverso complesse analisi di laboratorio dalle quali era emersa la frode: una partita di prodotto era risultata essere completamente annacquata e adulterata con l’aggiunta di sostanze vietate dai disciplinari, come lo zucchero di barbabietola.

Le sofisticazioni in parola non risultano dannose per la salute dei consumatori, ma costituiscono una pratica fraudolenta di concorrenza sleale nei riguardi degli operatori onesti del settore. Anche in questa indagine, così come già avvenuto in passato, un ruolo fondamentale riveste la collaborazione tra la Guardia di Finanza e lCQRF. Una sinergia che, muovendo proprio dalle numerose attività sul campo, ha portato recentemente i vertici delle due istituzioni alla stipula di un protocollo d’intesa con l’intento di incrementare le misure di tutela del comparto agroalimentare contrastando le frodi in danno del bilancio dell’Unione europea, la contraffazione dei marchi industriali, nonché degli altri illeciti economico-finanziari.

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ultimo aggiornamento: 15-10-2020


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