Pistoia, inquinamento da pesticidi sempre più allarmante. Fattori: “promuovere florovivaismo sostenibile e senza veleni”

“Nelle acque dell’area pistoiese è sempre più allarmante l’ inquinamento da pesticidi e da altre sostanze dannose per la salute e l’ambiente”. È il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra Tommaso Fattori a denunciarlo, basandosi sui risultati dell’ultimo report di Arpat relativo all’andamento della contaminazione da fitofarmaci sulle acque superficiali e sotterranee del territorio pistoiese. Il monitoraggio eseguito dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha riguardato le acque superficiali (laghi, fiumi e torrenti), quelle destinate alla potabilizzazione e le acque sotterranee (pozzi). In sei delle quattordici stazioni monitorate da Arpat, le acque superficiali contengono pesticidi totali oltre i livelli di standard di qualità ambientale. In quasi tutti i 73 campioni analizzati sono inoltre stati riscontrati valori superiori ai limiti di legge. La maggior parte dei superamenti è dovuta a pesticidi, erbicidi e insetticidi usati in modo massiccio nei vivai della piana pistoiese e della Valdinievole. I livelli peggiori di contaminazione sono emersi nel tratto terminale dell’Ombrone dove, nell’ultimo anno, il valore medio è aumentato fino a più di 30 volte oltre il limite. “Il quadro è grave e preoccupante, dobbiamo fermare la diffusione di questi veleni – spiega Fattori –. E’ la stessa Arpat a raccomandare energici interventi correttivi delle pratiche agricole, in modo da modificare radicalmente processi produttivi assolutamente insostenibili per l’ambiente”. “Noi ribadiamo da lungo tempo che sono indispensabili misure per favorire la transizione verso un florovivaismo sostenibile nell’interesse della salute dei residenti dell’area, dell’ambiente ma anche del futuro produttivo delle imprese della zona”, ha aggiunto Fattori. “Servono incentivi economici mirati alla limitazione e all’eliminazione dei pesticidi e alla transizione verso l’agroecologia. È necessario incrementare l’azione di controllo delle disposizioni di salvaguardia previste nei regolamenti comunali. E devono essere promosse tutte le azioni finalizzate al recupero delle acque d’innaffiatura, modificando la disciplina delle acque di dilavamento della vasetteria su terreni diserbati o su superfici impermeabili”.


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