Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato l’ordine del giorno di Toscana a Sinistra che impegna ad un maggior monitoraggio delle attività di alternanza scuola-lavoro proposte dagli istituti secondari superiori e al pieno rispetto della normativa in materia di sicurezza, segnalando eventuali irregolarità e abusi. L’atto di indirizzo, sottoscritto dal candidato presidente della Regione Tommaso Fattori e dal collega consigliere Paolo Sarti, chiede poi alla giunta regionale di sollecitare il parlamento e il governo a riformare l’istituto dell’alternanza scuola-lavoro prevedendo, fra le varie cose, anche un compenso per l’impegno prestato dagli studenti. “C’è il rischio concreto che in varie occasioni l’attività venga usata dalle imprese come sostitutiva del lavoro salariato – ha spiegato in aula Fattori – e i giovani maturano una visione del lavoro che contrasta nettamente con i valori che gli sono attribuiti dalla Costituzione”. “Qual è il limite fra tirocinio formativo e manovalanza gratuita per le aziende? – si è domandato Fattori. “E l’alternanza scuola-lavoro da McDonald o negli Autogrill ha una qualche relazione con il tipo di studi scelto? E’ fondamentale verificare la congruenza tra i percorsi di studio e le esperienze proposte ai giovani, che non sempre hanno un reale valore formativo o un’attinenza con l’indirizzo di studi svolto”, ha aggiunto Fattori. “Inoltre, pur essendo le studentesse e gli studenti in formazione formalmente equiparati nel trattamento ai lavoratori, l’Inail risarcisce il danno da infortuni solo nel percorso da scuola a lavoro e non in quello da casa al lavoro. Anche a causa di questo, l’Ateneo pisano non ha sottoscritto l’accordo con l’Ufficio scolastico regionale precludendo un’importante opportunità alle scuole e ai giovani interessati”. “In generale – ha concluso il candidato presidente – i 100 milioni di euro stanziati ogni anno dalla legge 107/15 per l’assolvimento dell’obbligo dell’alternanza scuola lavoro non sono sufficienti, in molti casi le studentesse e gli studenti non vengono rimborsati delle spese sostenute per assolvere il loro obbligo”.


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