“Le già pessime condizioni dei detenuti nelle prigioni italiane rischiano di aggravarsi con l’epidemia attualmente in corso nel paese”. Lo afferma in una nota stampa il Laboratorio contro la repressione ” Sacko” dopo la decisione del governo di sospendere i colloqui tra i detenuti e i propri familiari, per l’emergenza covid 19, e una serie di proteste nelle carceri italiane alcune sfociate in vere e proprie rivolte. Le prigioni di Salerno, Frosinone, Vercelli, Alessandria, Foggia e Bari , a poco fa Prato, hanno visto una giornata di lotta. Materassi bruciati, detenuti saliti sul tetto e molto altro. A Napoli i familiari e gli amici dei detenuti hanno protestato fuori dalle prigioni e sono dovuti intervenire le forze di polizia in assetto antisommossa. “A Modena – si legge ancora nel comunicato -, purtroppo sei detenuti hanno perso la vita in circostanze per niente chiare e sul quale pretendiamo sia fatta piena luce. La narrazione di morti di overdose da psicofarmaci durante una rivolta carceraria ci appare una bufala funzionale coprire delle responsbilità ben precise. Inoltre, sembra che altri detenuti siano finiti in terapia intensiva. Costretti a stare ammassati in 6, o anche di più, per cella,con infermerie inadeguate e condizioni sanitarie precarie l’arrivo del covid 19 rischia di essere un bomba ad orologeria. Si deve evitare che questo virus entri nelle carceri. Non è però cancellando il diritto di colloquio dei detenuti con parenti e avvocati che si risolve la questione. Fuori da ogni carcere avrebbe dovuto essere montato un triage e purtroppo ci risulta che questo non sia ancora avvenuto ovunque. Il carcere di San Giorgio a Lucca ad esempio ne è ancora privo. Tuttavia per risolvere il problema alla radice crediamo serva un indulto e dato le gravi difficoltà in cui sono costretti a lavorare i tribunali pure una amnistia. Chiediamo a gran voce indulto e amnistia per svuotare le carceri sovraffollate e ridurre gli accessi ai tribunali. Pensiamo che sia assurdo, oltre che ingiusto, che persone anziane e molte malate siano costrette a stare in carcere e a maggior ragione con questa emergenza all’uscio. Molte persone, inoltre, stanno scontando pene per reati di nessuna pericolosità sociale. Indulto e amnistia sono quindi una necessità praticabile. Noi solidarizziamo con tutti i detenuti e le loro famiglie che in queste ore hanno manifestato”


Panico da Coronavirus, rivolta al carcere di Prato: celle in fiamme al grido di “indulto e liberta”

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