Nei giorni scorsi, si è conclusa un’operazione dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza che, in più fasi d’intervento a contrasto del sommerso da lavoro, nella zona industriale del comune di Barberino di Mugello (FI), ha consentito di individuare 8 lavoratori in nero di etnia cinese, di cui 7 clandestini, in due imprese che lavorano minuteria metallica destinata al confezionamento di articoli di pelletteria.

I Finanzieri della Tenenza di Borgo San Lorenzo hanno individuato due laboratori artigianali, di cui uno all’apparenza inutilizzato in quanto l’attività era celata dietro pesanti tendaggi scuri posti alle finestre.

In entrambe le imprese è emerso l’impiego di manodopera del tutto non in regola nonché, per la quasi totalità, clandestina. All’interno di una delle strutture era stato ricavato anche un piano che, attraverso pareti di cartongesso, ospitava camere di ridottissime dimensioni ove alloggiavano i lavoratori durante la notte. In alcuni casi, i materassi erano anche appoggiati direttamente sul pavimento, tra i tavoli da lavoro.

Attese le precarie condizioni igienico-sanitarie e le varianti edilizie rilevate, a seguito di segnalazione dei Finanzieri, sono intervenuti sul posto, per gli accertamenti del caso, anche i funzionari dell’A.S.L. di Borgo San Lorenzo e della Polizia Municipale Unione Mugello – Distretto di Barberino di Mugello, che hanno fatto rimuovere le opere abusive attivando le verifiche per l’accertamento delle violazioni urbanistico-edilizie e per le successive comunicazioni all’AG ed agli enti amministrativi competenti.

Il contesto è stato segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Firenze, che ha adottato i provvedimenti di sospensione delle attività delle due imprese e comminato le relative sanzioni mentre i rappresentanti legali delle imprese sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.

In un caso, è stata individuata e segnalata anche la responsabilità amministrativa dell’impresa, che potrà comportare, in caso di condanna, anche l’applicazione di una sanzione pecuniaria che nel massimo è pari a 150.000 euro. All’esito dei controlli di natura fiscale, è stata contestata anche un’evasione fiscale pari a circa 70.000 euro.

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ultimo aggiornamento: 21-02-2020


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