Enoturismo: per gli operatori vitivinicoli arriva finalmente la disciplina normativa completa.Definire una disciplina normativa completa per gli operatori toscani del comparto vitivinicolo era necessario.

Questo lo scopo della proposta di legge licenziata all’unanimità, questa mattina, in commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). Si tratta di norme che con disposizioni attuative e applicative dei principi statali, si inseriscono nella “Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche in Toscana”, nel rispetto del principio di organicità delle fonti normative.

L’atto introduce la disciplina delle attività di enoturismo, di “tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine e dei vigneti”.

Si aggiornano, poi, le norme relative alle modalità di presentazione della Scia sia per le attività di agriturismo che per le fattorie didattiche. Nell’atto si specifica che, oltre all’imprenditore agricolo singolo o associato che svolge attività di vitivinicoltura altri soggetti possono avviare l’attività. Per esempio i comitati di gestione delle Strade del vino, le cantine sociali cooperative e i loro consorzi e i Consorzi di tutela dei vini a denominazione e indicazione geografica. Tra i requisiti necessari per l’esercizio dell’enoturismo si parla di “requisiti di formazione minimi”Tra questi la qualifica di imprenditore agricolo professionale, il diploma o la laurea in materie agrarie, titolo di enologo, aver svolto attività vitivinicola nei cinque anni precedenti l’inizio dell’attività di enoturismo, aver frequentato un corso di formazione (della durata minima di 50 ore) su questa materia, organizzato da associazioni di categorie, ordini professionali o altro soggetto abilitato.

Inoltre, tra i requisiti e gli standard minimi di qualità per svolgere le attività di enoturismo, in coerenza con le disposizioni statali, si chiede un’apertura annuale di un minimo di tre giorni a settimana. Si aggiungono strumenti per la prenotazione delle visite, preferibilmente informatici e una pagina web aziendale; materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti, stampato in almeno tre lingue; ambienti dedicati all’accoglienza; attività di degustazione del vino all’interno delle cantine e delle aziende agricole da effettuarsi con calici, bicchieri da vino in vetro o altro materiale, purché non siano alterate le proprietà organolettiche del prodotto.

Si ricordano infine, in coerenza con le disposizioni statali, le modalità di svolgimento delle attività di degustazione del vino in abbinamento agli alimenti.

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ultimo aggiornamento: 26-11-2019


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