Firenze, al Teatro della Pergola, Lucia Calamaro scrive e dirige Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato) con Silvio Orlando nel ruolo del protagonista, Da martedì 19 a domenica 24 novembre va in scena  Silvio, un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. Le radici dello spettacolo sono in una piaga, una patologia specifica del nostro tempo che Calamaro ha conosciuto da vicino: la solitudine sociale. Un uomo solo che ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, tra cui la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare, vuole stare e vivere seduto il più possibile e da solo.

Si nota all’imbrunire non si basa su effetti speciali particolari, ma sul valore del pensiero. E di questo siamo particolarmente orgogliosi – afferma Orlando, anche produttore con la sua Compagnia il Cardellino – la scrittura di Lucia Calamaro ha un tratto ironico, però si tratta di una risata particolare, un po’ nera, la definirei, in cui emerge anche il sentimento della solitudine. Riuscire a mantenere un giusto equilibrio, tra la risata e le lacrime, è qualcosa di veramente delicato: io ho sempre definito il suo teatro una specie di cabaret filosofico-intellettuale”.

I figli e il fratello maggiore, Vincenzo, Alice, Maria e Roberto, interpretati rispettivamente da Vincenzo Nemolato, Alice Redini, Maria Laura Rondanini e Roberto Nobile, si radunano in un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Emergono, qua e là, empatie, distanze, rese dei conti. Si tratta di decidere come smuoverlo da una posizione che è una metafora del suo stato mentale: stare seduto.

Si nota all’imbrunire è una produzione del Cardellino, in coproduzione con TSU Teatro Stabile dell’Umbria, in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival, Napoli Teatro Festival Italia.


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