Il sistema integrato Ciclovia dell’Arno-Sentiero della Bonifica è nel complesso lungo più di 400 km. Rappresenta l’asse portante del sistema delle vie ciclabili della Toscana, ma anche il più lungo percorso ciclopedonale in via di realizzazione in Toscana. Tocca cinque province e attraversa città d’arte come Firenze, Pisa ed Arezzo. E non solo. Tocca il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, il parco regionale di Migliarino e San Rossore, le riserve naturali regionali di Ponte a Buriano e Penna e Valle dell’Inferno e Bandella, attraversa il cuore della civiltà etrusca e della bonifica lorenese in Val di Chiana.
Il sistema integrato Ciclovia dell’Arno è nato sull’esempio delle grandi ciclovie fluviali europee. E’ pensato per seguire il Fiume Arno dalla sorgente sul Monte Falterona alla foce a Marina di Pisa, ed è stato integrato con il Sentiero della Bonifica, che segue un’altra importante via d’acqua, il Canale Maestro della Chiana, che scorre attraverso il territorio aretino e senese.
Del progetto si era iniziato a parlare già negli anni ’90 ma solo l’inserimento nel Prim (il Piano regionale delle infrastrutture e della mobilità, approvato nel 2014) di una rete di ciclovie di rilievo regionale pensate per incentivare la mobilità sostenibile e promuovere il cicloturismo – oltre a stili di vita più sani – si è avuto un vero cambio di passo nella traduzione in realtà di questo progetto.
Attualmente il 46% del sistema integrato Ciclovia dell’Arno- Sentiero della Bonifica è percorribile in completa sicurezza, l’8% è in fase di realizzazione e per il restante 46% è stata avviata la progettazione da parte degli Enti locali, secondo quanto previsto da accordi specifici sottoscritti da Regione e Enti territorialmente competenti.
A partire dal 2014 sono stati stanziati 24 mln tra fondi regionali, statali e comunitari, che hanno attivato un investimento complessivo di 34 mln. Altri 2 milioni sono stati stanziati per il triennio 2019-2021 per la realizzazione di nuovi tratti, a completamento dell’opera. Parallelamente la Regione, a partire dal 2018, ha finanziato interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, per creare le condizioni affinchè quello che è stato realizzato sia manutenuto.
Il convegno al Tuscany Hall di Firenze
L’infrastruttura è stata al centro di un convegno organizzato al Tuscany Hall di Firenze dalla Regione nell’ambito del ciclo di incontri ‘La Toscana che si muove’. Ad aprire i lavori è stato l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che ha sottolineato con forza la scelta della Toscana di mettere al centro delle sue politiche la mobilità sostenibile.
“Dal 2014 ad oggi – ha ricordato Ceccarelli nella sua relazione – la Regione ha messo a bilancio oltre 60 milioni di euro per interventi sulla mobilità ciclabile sull’intero territorio regionale, promuovendo investimenti complessivi per quasi 90 milioni di euro, grazie alle compartecipazioni degli enti coinvolti. Stiamo lavorando – ha aggiunto – sia per creare le condizioni affinché i Comuni possano portare avanti i loro interventi nell’ambito di un programma chiaro e ben definito, sia per sostenere la manutenzione lungo le ciclovie via via che vengono costruite, in modo che il sistema ciclabile realizzato resti sempre efficiente”.
La Ciclovia dell’Arno, integrata con il Sentiero della Bonifica, è la principale tra le grandi vie ciclabili tracciate dalla Regione per coniugare lo sviluppo di una mobilità sostenibile, sana e amica dell’ambiente, con lo sviluppo turistico ed in particolare del cicloturismo, cresciuto del 40 per cento in Italia negli ultimi anni.
Il sistema regionale delle ciclovie (che oltre a al sistema Ciclovia dell’Arno-Sentiero della bonifica, comprende la ciclovia Tirrenica, l’itinerario ciclabile Firenze-Bologna, la ciclovia Tiberina, l’itinerario ciclabile Grosseto-Siena-Arezzo e la Francigena ciclabile) non soltanto contribuirà ad abbattere le emissioni atmosferiche incentivando l’uso della bici per gli spostamenti quotidiani, ma aumenterà in maniera significativa l’attrattività turistica della Toscana, offrendo a cicloturisti ed amanti dell’escursionismo itinerari di elevata valore storico-artistico, gastronomico e naturalistico che si snodano lungo tutta la regione, attraversando anche le grandi città d’arte ma senza limitarsi ad esse.
“La scelta che abbiamo fatto è chiara – ha spiegato l’assessore – disegnare un sistema regionale di ciclovie capace di connettersi sia con i grandi itinerari nazionali che con le ramificazioni territoriali. Ed in questo sistema gli assi portanti sono rappresentati dalla Ciclovia dell’Arno e dalla Ciclovia Tirrenica, i due itinerari sui quali ci siamo concentrati per primi e che sono più avanti nella progettazione e realizzazione. La chiarezza negli obiettivi ci ha permesso di lavorare in modo organico e coerente, evitando gli sprechi e la dispersione di fondi”.
“La Toscana – ha infine aggiunto Ceccarelli – ha scelto già da anni di andare avanti nella direzione che oggi ci viene indicata a gran voce dai movimenti dei giovani che lottano contro i cambiamenti climatici e chiedono l’abbattimento delle emissioni di CO2. Siamo dunque sempre più determinati nel portare avanti la nostra scelta di promuovere una mobilità sostenibile, che i dati confermano avere importanti ricadute sull’abbattimento delle emissioni climalteranti”.