Nei giorni scorsi, militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Massa Carrara, in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Montignoso, nell’ambito dei controlli svolti nel settore dell’edilizia provvedevano a ispezionare un cantiere edile a Montignoso dove era in costruzione una palazzina di tre piani. Nell’approssimarsi al cantiere sono stati notati due lavoratori che stavano lavorando sul tetto in costruzione (al momento costituito da trave portante e travi laterali senza alcuna copertura), in equilibrio sulla trave portante, e privi di sistemi di ritenuta contro le cadute dall’alto. Sono quindi stati sospesi i lavori e fatti scendere i lavoratori, che risultavano essere di nazionalità egiziana, con permesso di soggiorno quali richiedenti asilo e non comprendevano sufficientemente la lingua italiana. Convocate le parti datoriali e il coordinatore per la sicurezza, è emerso che i due lavoratori erano stati assunti da poco tempo da una ditta di Massa, a cui erano stati affidati i lavori in subappalto per la realizzazione della copertura del tetto.

I militari hanno anche accertato che persistevano gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro per i lavori in quota, ove risultavano insufficienti le protezioni collettive e totalmente mancanti i dispositivi di protezione individuale. Sono stati quindi formalizzati provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per un totale di 9.600 euro e contestate 8 prescrizioni obbligatorie per le il ripristino delle condizioni di sicurezza relative alle precarie condizioni in cui stavano lavorando i due lavoratori, alla mancanza di adeguata formazione e dispositivi di protezione individuale consegnati agli stessi, alla mancanza di valutazione dei rischi delle fasi lavorative che stavano effettuando gli operai. Anche nei confronti dell’impresa affidataria sono state formalizzate 3 prescrizioni obbligatorie per il ripristino delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro in quanto non ha verificato le condizioni di sicurezza per le lavorazioni affidate in subappalto e per aver realizzato un ponteggio non idoneo per prevenire le cadute dall’alto. I due imprenditori, a cui venivano contestate violazioni per cui la legge prevede ammende sino a 68.000 euro, venivano quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria.


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