100 lavoratori a “nero” e 159 lavoratori irregolari solo nel 2022. Continua l’attività della Guardia di Finanza di Prato nel contrasto al lavoro sommerso. Sono migliaia le posizioni lavorative esaminate nel corso degli interventi effettuati da inizio anno su tutto il territorio della Provincia, prevalentemente nel settore manifatturiero, più marcatamente caratterizzato da fenomenologie illecite, ma anche nella ristorazione, nel commercio al dettaglio e nei servizi alla persona.
Nel complesso, i Finanzieri del Gruppo hanno individuato 100 lavoratori a “nero” e 159 lavoratori irregolari. Ben 26 imprenditori sono stati segnalati ai competenti uffici dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro per irregolarità contributive e previdenziali nonché violazioni in materia di sicurezza Tre di essi sono stati denunciati alla locale Procura delle Repubblica per sfruttamento del lavoro: imponevano regimi di lavoro non rispondenti a quelli previsti dalla vigente contrattazione collettiva e si erano avvalsi di manodopera sistematicamente sottopagata e sottoposta al ricatto del licenziamento senza tutele. I Finanzieri hanno inoltre proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Prato la sospensione dell’attività di 10 imprese, avendo riscontrato che almeno il 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del relativo rapporto.