Pneumatici, parabordi, carrelli della spesa e altri materiali plastici, ma anche batterie elettriche, pannelli solari, parti di automobili, bottiglie di vetro: questi e altri rifiuti, per un totale di 14 tonnellate di materiali altamente inquinanti recuperati, formano il risultato dell’operazione di pulizia dei fondali operata dagli uomini della Guardia Costiera.
Dal 25 maggio sino al 17 giugno i militari del 5° Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera, unitamente al personale dell’Ufficio Locale Marittimo, sono stati impegnati in un’intensa attività di individuazione e rimozione di rifiuti dal porto di Porto Azzurro (LI), riuscendo a restituire all’ambiente quell’equilibrio interrotto dal continuo getto di materiali plastici, e non solo, nell’habitat marino e costiero. Notevoli anche le quantità di “reti fantasma”, ossia reti perse dai pescatori in mare, ma ancora in grado di eseguire il proprio compito, risultando quindi estremamente pericolose per tutte le specie ittiche, dai grandi mammiferi alle tartarughe, che spesso vi rimangono impigliate riportando gravi lesioni, anche mortali.
Imprescindibile è stata la sinergica collaborazione con il Comune di Porto Azzurro, fautore dell’attività fortemente sentita e voluta, grazie alla quale è stata garantita la corretta gestione di tutti i rifiuti recuperati.
L’operazione effettuata rientra nella più ampia competenza che la legge attribuisce in via principale al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera per la tutela del mare da ogni forma d’inquinamento.