I viticoltori della Doc riscaldano i filari per salvare i vigneti dal gelo artico. E’ accaduto questa notte nella Val di Cornia, terra antica di vini e pregiati terroir nella provincia di Livorno dove i viticoltori per proteggere alcune varietà in germogliamento, in particolare il Sangiovese, dall’abbassamento improvviso delle temperature scese fino a – 3 gradi, hanno dovuto ricorrere all’utilizzo della paglia bagnata per fare più fumo possibile.
Si tratta di una tecnica che consente di proteggere la vite dalle basse temperature limitando la dispersione di calore (come accade nelle serre) e filtrare il sole che sorge per impedire ai raggi di bruciare i germogli. Sono ore di passione nel livornese che si è risvegliato in pieno inverno. Il freddo ha danneggiato produzioni importanti come i carciofi, le zucchine ed i meloni, gli alberi in fiore di albicocche e pesche. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di freddo artico sulla provincia di Livorno.
“Siamo passati da temperature che hanno superato i 20 gradi di alcuni giorni fa a meno 3 gradi nella piana di Val di Cecina in un momento chiave del ciclo vegetativo. – commenta Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – Le segnalazioni arrivate dai territori, che seguiamo quotidianamente attraverso la nostra rete di uffici e personale, parla di una situazione critica con produzioni danneggiate e raccolti completamente compromessi. Siamo molto preoccupati per il settore vitivinicolo della zona della Valdicornia e del Bolgheri e per quello olivicolo che per questa area della provincia sono storicamente indispensabili per il sistema economico. Le prossime ore ci diranno di più sul loro futuro. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione – conclude Ferri Graziani – e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
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