È stato approvato lo schema di convenzione annuale tra il Comune di Grosseto e il Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena che dà il via ad una serie di studi e di progetti sul tema del monitoraggio dei gas serra sul territorio.

L’ufficio Ambiente intende proseguire l’attività di studio iniziata nel 2019 promuovendo – grazie alla collaborazione con Unisi-Dsfta – attività scientifiche di ricerca nei settori della qualità dell’aria. Lo scopo è quello di reperire dati e strumenti utili per orientare le policy comunali al raggiungimento della Carbon neutrality, diminuendo ed infine eliminando la produzione dei gas serra sul territorio.

Le azioni congiunte previste dalla convenzione sono articolate su  quattro diversi elementi, a partire dal monitoraggio delle emissioni di CO2 per l’anno 2020, insieme all’attivazione di una campagna di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli operatori economici locali. Verranno poi attivate delle analisi sulla “carbon footprint” (ovvero della quantità di CO2 che scaturisce dall’erogazione di un determinato servizio) legata alle attività dell’Amministrazione comunale, in modo da quantificarla e mettere in atto pratiche gestionali alternative, più rispettose dell’ambiente. Per le emissioni di gas difficili da ridurre interverrà, infine, il calcolo dei crediti volontari di carbonio generati dai progetti ecosostenibili promossi nel tempo dall’Amministrazione in grado di ridurre o neutralizzare l’impatto delle attività meno virtuose.

“Con la definizione di questa convenzione, andiamo a compiere un ulteriore, concreto passo verso il raggiungimento della carbon neutrality, mettendo in campo azioni mirate al controllo delle emissioni di gas serra. Lo scopo è quello di ottenere una certificazione ambientale per le attività dell’Amministrazione – affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Ambiente, Simona Petrucci -. Riteniamo che sia importante a questo scopo il coinvolgimento del tessuto commerciale locale: creando una forte partnership tra pubblico e privato, sarà possibile includere quelle imprese con una vision più “green” così da attivare un sistema virtuoso autosostenibile e cioè capace di generare risorse economiche tali da finanziare futuri progetti ambientali a favore dell’intera comunità.”


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