Il Museo d’Arte di San Casciano raddoppia il numero dei visitatori nell’anno del Covid. In sette mesi di apertura dello spazio espositivo, intitolato a Giuliano Ghelli, il registro degli accessi relativi al 2020, per la fruizione delle diverse sezioni del polo artistico che mette in mostra molti capolavori della pittura italiana dell’arte medievale e rinascimentale, totalizza 1200 presenze, un numero complessivo degno di nota, considerato il contesto complesso dell’emergenza. 

Il bilancio positivo attesta l’alto gradimento del pubblico, mostrato prevalentemente da visitatori di origine italiana, attratti dalla ricchezza e dalla varietà dei tesori del patrimonio conservato nella struttura museale di San Casciano, nel cuore della campagna chiantigiana.

“E’ un aspetto confortante che acquisisce importanza – dichiara l’assessore alla Cultura Maura Masini – soprattutto se si considera che il periodo equivalente, rilevato nel 2019, aveva fatto registrare meno della metà dei visitatori”. “Credo che una delle leve più influenti nella promozione e nella valorizzazione del museo d’arte di San Casciano – aggiunge l’assessore Masini – sia il potenziamento degli strumenti virtuali e dei canal social nonché l’impiego di nuove piattaforme legate all’innovazione tecnologica applicate alla conoscenza dell’arte intrecciata alla storia e alla memoria del nostro territorio”. Nei primi mesi della pandemia il Comune ha ideato e realizzato il contenitore virtuale “Il Melograno”, una piccola grande enciclopedia che ha attivato un nuovo modo di diffondere e informare l’identità artistica di San Casciano arricchita da numerosi contributi dedicati alla narrazione multimediale delle opere custodite nel polo espositivo a cura della coordinatrice del Sistema Museale Chianti Valdarno, Nicoletta Matteuzzi. In base alle disposizioni stabilite dal Governo, il museo è attualmente aperto nei giorni feriali di giovedì e venerdì con orario 10-13//15-18. Informazioni: www.chiantivaldarno.it

IL MUSEO D’ARTE DI SAN CASCIANO

Il Museo di San Casciano di rilevanza regionale(capofila del Sistema Museale del Chianti e Valdarno fiorentino) fu allestito nel 1989 all’interno della chiesa di Santa Maria del Gesù o del Suffragio. Nel 2008 si è arricchito di nuove sale ricavate dai locali dell’antico convento di monache benedettine, che vi abitarono dal XVII al XIX secolo; la chiesa, tuttora officiata, è stata mantenuta parte del percorso museale. Oggi accoglie tre sezioni: arte sacra, archeologia e arte contemporanea.

La sezione di arte sacra, composta da opere che vanno dal XII al XX secolo, provenienti dalle chiese del territorio di San Casciano, comprende pitture e sculture, oggetti di oreficeria e paramenti liturgici. Uno dei capolavori della raccolta è senz’altro la preziosa tavola San Michele Arcangelo attribuita a Coppo di Marcovaldo, tra le più importanti testimonianze della pittura fiorentina precedente a Cimabue. Altra opera è quella proveniente dalla chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate, la Madonna col Bambino del grande pittore senese Ambrogio Lorenzetti, datata 1319 e quindi una delle sue opere più antiche.

La sezione di archeologia accoglie reperti provenienti dai contesti archeologici più rappresentativi del territorio, riferibili a un arco cronologico di oltre un millennio. Introduce a questa sezione la figura monumentale di un antico arciere, raffigurato in bassorilievo su una stele etrusca del VII secolo a.C., proveniente dall’omonimo tumulo funerario: la Tomba dell’Arciere. La sezione contemporanea, composta per lo più da opere di artisti chiantigiani di nascita o d’adozione, ospita uno spazio particolare dedicato all’artista a cui il museo stesso è dedicato: Giuliano Ghelli, pittore e scultore di fama internazionale.


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