Continuano i controlli della Polizia municipale di Prato nell’ambito dei servizi alla persona che spesso sono oggetto di segnalazione per irregolarità e concorrenza sleale.

Nei giorni scorsi gli uomini dell’unità di Polizia commerciale, durante le verifiche in un esercizio di acconciatore nella zona sud di Prato, hanno riscontrato irregolarità nella documentazione necessaria per l’esercizio della professione presentata dalla titolare: in particolare i requisiti professionali obbligatori erano certificati da attestati di dubbia provenienza.

Gli attestati riportavano come istituto qualificato al rilascio, un ente formativo della Regione Umbria con timbro della Regione e firma del presidente della Commissione. Contattato l’ufficio regionale umbro è emerso che alla titolare del negozio di parrucchiera non era mai stato rilasciato alcun attestato e che la fantomatica agenzia formativa non era riconosciuta né autorizzata dalla Regione Umbria.

Per questo la titolare, una 40enne di nazionalità cinese, è stata denunciata per il reato di falsità materiale in certificati e autorizzazioni amministrative e gli attestati sono stati posti sotto sequestro insieme all’attrezzatura. Di conseguenza l’attività è stata sospesa per la mancanza dei requisiti professionali e la donna è stata sanzionata con una multa da 1.666 euro.


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