“La morte di Marco Santagata, studioso insigne di Dante e Petrarca e romanziere raffinato, priva il mondo della cultura di una un punto di riferimento. Per questo, a nome mio personale e del Consiglio regionale tutto, esprimo il più profondo cordoglio ai familiari, agli amici e ai colleghi”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, appena appresa la notizia della scomparsa di Marco Santagata, da qualche tempo ricoverato all’ospedale di Pisa a causa di una lunga malattia aggravatasi dopo aver contratto il Covid.
Nato a Zocca (MO), si era laureato alla Normale di Pisa per poi perfezionarsi in letteratura, e alla città di Pisa, come ricorda Mazzeo, “Santagata è rimasto legato per tutta la vita”. Membro della giuria della sezione narrativa del Premio letterario Pisa, una delle sue ultime opere di saggista, per la gran parte dedicate alla lirica classica italiana, sono state una biografia di Dante e una guida alla cantica dell’Inferno. “Alla vigilia delle celebrazioni per i 700 anni della morte del grande poeta fiorentino – aggiunge Mazzeo – il mondo dantesco e la cultura tutta perdono la voce di un un grande e mai banale studioso. Per questo motivo ci sentiamo impegnati, fin da subito, a prevedere un momento per ricordare adeguatamente la figura di Santagata all’interno delle iniziative per le celebrazioni di Dante”.
Ricordando le occasioni in cui ha incontrato Santagata, il presidente dell’Assemblea toscana ne sottolinea “l’umanità e la gentilezza”. “Ha dato lustro alla città di Pisa e alla Toscana – conclude – verso le quali ha dimostrato di nutrire un profondo e sincero sentimento d’amore”.