L’orgoglio e la grinta non bastano a Il Bisonte Firenze, che paga i break subiti all’inizio di tutti e tre i set e cade nel silenzio del Mandela Forum contro la Savino Del Bene Scandicci: la maledizione dei derby casalinghi prosegue, ma alle bisontine va dato il merito di averci comunque provato, sfiorando la clamorosa rimonta sia nel primo che nel secondo set. Rispetto alle avversarie, la squadra di Mencarelli ha patito un po’ in attacco, ma si è fatta valere a muro-difesa e ha trovato ottime risposte dalle centrali (Belien 10 punti col 58% e 2 muri e Alberti 9 col 50% e un muro): da questo e da molto altro si può ripartire in vista di martedì sera, quando Il Bisonte tornerà subito in campo per il turno infrasettimanale contro Bergamo.

Marco Mencarelli parte con Cambi in regia, Enweonwu opposto, Van Gestel e Guerra in banda, Alberti e Beliën al centro e Venturi libero, mentre Barbolini risponde con Malinov in palleggio, Drewniok opposto, Courtney e Stysiak schiacciatrici laterali, Lubian e Popović al centro e Merlo libero.

Pronti via e il turno in servizio di Drewniok dà subito una svolta alla partita, con la tedesca che mette anche due ace di fila per il 2-6 e Mencarelli che chiama immediatamente il time out: la Savino Del Bene sembra di un altro pianeta, sia a muro che in attacco (con una Drewniok immarcabile), e sull’ennesimo block-in di Popovic (5-13) Mencarelli deve fermare di nuovo il gioco. La prima reazione d’orgoglio arriva sul turno in battuta di Guerra, che riavvicina Il Bisonte sul – 5 (11-16) costringendo Barbolini a fermare il gioco: adesso la partita è più equilibrata, le bisontine alzano il livello sia in battuta che in difesa (16-21) e Guerra accorcia ancora, dando speranza alla sua squadra (18-22). Le ospiti arrivano al set point sul 19-24, poi sul 20-24 entra in battuta Hashimoto per Alberti e due punti di fila di Belien avvicinano addirittura a 22-24: Barbolini chiama time out e fa bene, perché al rientro Stysiak attacca la palla giusta e chiude 22-25.

Anche nel secondo set le ospiti riescono a prendere subito un po’ di margine con Lubian e Popovic (5-9), poi un murone di Cambi su Stysiak riavvicina Il Bisonte (8-10), ma dopo una fase bella ed equilibrata (11-13) è di nuovo la Savino ad allungare con due mani-out di Courtney (11-16 e time out Mencarelli): Belien con un paio di primi tempi e un muro prova a lanciare la rimonta (16-20), Mencarelli inserisce anche Hashimoto e Nwakalor per Enweonwu e Cambi e l’attacco di Guerra vale il 17-20 e il contro time out Barbolini, seguito da un altro attacco di Guerra (18-20). Qui Drewniok con l’ace riporta sul + 4 la Savino (18-22), Alberti risponde subito col pallonetto del 20-22 (e nuovo tempo per Barbolini) e poi Stysiak sbaglia e Belien trova l’ace della parità (22-22): Alberti pareggia di nuovo i conti dopo l’attacco di Stysiak (23-23) ma alla fine è Courtney a risultare decisiva, con due attacchi vincenti (23-25).

Ancora una volta Il Bisonte paga un inizio negativo e anche un po’ sfortunato (ace di nastro di Malinov per il 4-8), e dopo un bel tentativo di rimonta (7-9) subisce un altro break pesante (7-12), con Mencarelli che decide di fermare il gioco: Drewniok in battuta rimane un enigma (9-15), Mencarelli riprova il doppio cambio (Nwakalor e Hashimoto per Cambi e Enweonwu) e un nuovo avvicinamento (16-20) consiglia a Barbolini di fermare il gioco. E fa bene, perché al rientro Drewniok mette a posto le cose (17-23) e alla fine è un’invasione a rete a certificare il 19-25 finale.

LE PAROLE DI MARCO MENCARELLI – “È mancato un po’ di cinismo sul finire dei primi due set: nel primo, su una rotazione a noi molto favorevole, abbiamo commesso un’ingenuità che ha inaspettatamente regalato un cambio palla, e questo ha facilitato a Scandicci la conclusione del parziale. Nel secondo invece le ingenuità sono state sparse in tutto il set, ma il resto lo ha fatto Savino con la sua bravura: Scandicci ha fatto Scandicci e questo gli va riconosciuto. Con una squadra che gioca così bene noi dovevamo fare la partita perfetta: ci stavamo riuscendo in alcune fasi, su alcune situazioni di muro-difesa siamo stati perfetti e questo ci ha permesso di recuperare quando siamo stati bravi a sfruttare i turni al servizio vantaggiosi”.


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