Brusco calo degli ordini del food delivery in questa settimana per l’emergenza Covid-19, nessuna garanzia per il futuro e nessun provvedimento per il sostegno al reddito. Per non parlare dell’assenza di protezione dal rischio contagio.

Lo denuncia la Uiltucs, il sindacato di categoria che segue i lavoratori della Gig Economy, che ha ricevuto una lunga serie di segnalazioni da parte dei rider.

Segnalazioni che vanno dal grave calo di lavoro alla mancanza di tutele che li mettono a rischio durante le consegne. Infatti, anche il loro lavoro è coinvolto nel panico da Coronavirus. Anche per questo, e per la paura in generale, sono calate le richieste di cibo a domicilio da ristoranti e pubblici esercizi e, di conseguenza, il loro lavoro ha subito una forte battuta d’arresto. A rincarare la dose, poi, ci hanno pensato le piattaforme che ai loro “dipendenti” hanno perfino tolto il minimo orario garantito in diverse città o non è nemmeno previsto da contratto: i lavoratori in questione, ricordiamo, sono privi delle tutele tipiche dei lavoratori subordinati e per questo subiscono più di altri penalizzazioni e disagi. Così, anche a questo proposito, i sindacati confederali nazionali hanno discusso con il Governo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti e autonomi. La crisi economica conseguente al Coronavirus, è stata affrontata in alcuni incontri con la ministra del lavoro Nunzia Catalfo che però, al momento, non ha dato garanzie estese in tutte le zone colpite dal calo ma soltanto nelle zone rosse. E quelle gialle, come Milano e altre aree? E le zone cosiddette verdi, dove comunque si accusano cali di lavoro? Non solo. Il disagio riguarda anche l’aspetto della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. I lavoratori del food delivery, infatti, sotto l’aspetto della salute corrono più rischi di altre categorie girando di casa in casa e contattando le più svariate persone senza il minimo dispositivo di protezione individuale fornito dall’azienda.

A questo proposito Mario Grasso della Uiltucs nazionale afferma: “Ancora una volta ribadiamo come le tutele del lavoro subordinato, confermate anche dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, 1663 del 24 gennaio 2020, possano garantire un sostegno in una situazione di crisi come quella del Coronavirus che stiamo vivendo in questi giorni”. “Sosteniamo – conclude Grasso – l’azione unitaria del sindacato confederale nazionale al tavolo ministeriale permanente con le parti sociali affinché si possano estendere diritti e tutele anche ai fattorini delle consegne a domicilio”.

TAG:
coronavirus rider Sindacato tutele

ultimo aggiornamento: 26-02-2020


Prevenzione Coronavirus in tribunale a Massa: rinviate le udienze con parti e difensori provenienti dai comuni delle zone “rosse”

Coronavirus, coppia lodigiana in quarantena a Massa