La morte del giovane Niccolò per una buca in piazza Brunelleschi a Firenze ha attirato sulla città l’attenzione dei media nazionali.  La settimana prima era caduto un anziano in un’altra zona del centro fiorentino ma son situazioni all’ordine del giorno. Non tutte, per fortuna, scatenano eventi che portano a tragici epiloghi ma hanno comunque un costo morale e sociale.
Le nostre città, e quindi anche Firenze, sono nate con strade che non “prevedevano” un carico di superficie come quello attuale. Soprattutto quelle del centro.

È indubbio che un’ amministrazione comunale debba far di tutto per rendere sicura la città sotto tutti i punti di vista compreso lo stato della pavimentazione.

Una diversa analisi

Andando oltre affidamenti, appalti e ogni genere di cose burocratiche vorrei qui fare un’analisi diversa. Nel tempo mi sono occupata molte volte, come cronista, della situazione delle strade della città e i problemi ci son sempre stati sotto qualsiasi giunta (tenendo ben presente che a Firenze praticamente  l’alternanza manca dagli anni’70). Ne è un esempio il video che a suo tempo ha realizzato Toscana Wow sul suo canale You Tube datato febbraio 2018. (buche a Firenze).

La questione è che la bella e costosissima pietra serena non regge più di 5 anni sotto un traffico veicolare intenso, anche se ridotto come quello del centro storico.  Le pietre si alzano, si sfaldano, si crepano e questo anche perché ogni volta che si tolgono e si rimettono andrebbero fatti dei lavori di scavo e preparazione del fondo che richiedono molto tempo. Ma non c’è mai “tutto il tempo necessario” perché la città è “piena” zeppa di “comitati”. Comitati  diversi fra loro e che, spesso, per accontentarne uno ne scontenti un altro. Chi abita in centro o ha un’attività giustamente vuole che i lavori siano fatti “presto e bene” ma in una città con un tracciato “antico come il nostro certe volte si chiede l’impossibile.

“L’arte della litigiosità”  pare essere insita nell’animo dei fiorentini. Una loro caratteristica (basta guardare la squadra del cuore) che si associa tanto alla estrema generosità e sopportazione quanto alla polemica.

Quindi i cittadini dovrebbero comprendere il problema per permettere all’amministrazione (di qualunque colore sia)  di  prendere delle decisioni  su come gestire il fondo stradale (senza la paura di perdere consensi in sede elettorale).

1 – l’asfalto non è bello e romantico come le pietre ma oggi abbiamo un traffico veicolare anche nel centro (furgoni che consegnano, qualche residente con l’auto, ecc….) che le pietre non sopportano per loro natura

2 -Se si vogliono le pietre e si vuole anche il passaggio di furgoni e auto,  è necessario sopportare dei sacrifici in termini di tempo di chiusura della sede stradale per fare un lavoro globale che comprenda sottoservizi e rifacimento totale del fondo sottostante le pietre.

3 – mettere le pietre ma far circolare tutti a piedi senza neanche i bus elettrici e forse neanche i risciò a pedali.

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ultimo aggiornamento: 17-01-2020


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