“Sorridiamo alla salute. Igiene e salute orale nel paziente con bisogni speciali” è il nome del progetto della Regione Toscana al quale è stato riconosciuto un finanziamento ministeriale di 442.00 euro. L’accordo di collaborazione tra Ministero della salute e Regione Toscana è stato approvato con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi nel corso dell’ultima seduta di giunta. Ente esecutore del progetto sarà la Asl Toscana sud est. Obiettivo, promuovere e prevenire alcune patologie croniche, attraverso un’odontoiatria “sociale” di comunità, rispondendo al bisogno di cure e di assistenza odontoiatrica riscontrato soprattutto nelle persone fragili.
Regione Toscana ha partecipato al bando nell’ambito del programma
ministeriale del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo
delle Malattie-CCM 2019, approvato con decreto del ministro della salute
del 2 agosto 2019. Il programma stanziava risorse finanziarie dedicate e
finalizzate a dare supporto alle Regioni per l’attuazione annuale del
Piano Nazionale della Prevenzione, con interventi di prevenzione nei
propri territori, individuati in coerenza anche con la programmazione
regionale.
L’assessorato alla salute ha inviato alla valutazione del Comitato
Scientifico Ministeriale del CCM, il progetto “Sorridiamo alla Salute.
Igiene e Salute Orale nel Paziente con Bisogni Speciali”, al quale è
stato riconosciuto un finanziamento complessivo di 442.000 euro, a
copertura totale dei costi indicati nel progetto, che avrà una durata di
24 mesi.
L’ente esecutore e responsabile del progetto, in qualità di unità
operativa capofila, sarà la Asl Toscana sud est. Il progetto prevede
anche il coinvolgimento della Asl di Modena e dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, con azioni nei
rispettivi territori.
Il progetto prevede anche la realizzazione e l’attivazione di un piano formativo per gli operatori delle RSA/RA/RSD e per gli infermieri impegnati in servizi di assistenza domiciliare integrata, e la realizzazione e l’attivazione di un piano di percorso di informazione/comunicazione per i pazienti, i familiari ed i caregiver, e visite specialistiche in ambulatorio e, per quanto possibile, a domicilio o in struttura ai pazienti in carico.