Da stamani, sul sito dell’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, all’indirizzo www.ars.toscana.it/2-articoli/4161-batterio-new-dehli-in-toscana.html, raggiungibile da un banner in home page, è pubblicato il monitoraggio sulla diffusione del batterio NDM (New Delhi Metallo beta-lactamase) in Toscana. Come annunciato lunedì scorso, il monitoraggio verrà aggiornato settimanalmente.
Nella pagina si spiega cos’è l’NDM, e si parla del caso Toscana, specificando che dal novembre 2018 al 31 agosto 2019 i batteri NDM sono stati isolati nel sangue di 75 pazienti. Una tabella riporta i casi di isolamento del batterio per ciascun presidio ospedaliero. I casi – si specifica – sono risultati letali nel 40% dei pazienti con sepsi, percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici.
Nella stessa pagina si riferisce quanto è stato fatto in Toscana fin dalle prime segnalazioni, precisando che l’assessorato alla salute ha costituito a maggio 2019 un’unità di crisi che ha prodotto un documento di indicazioni regionali per il contrasto alla diffusione di batteri NDM; e che le Aziende sanitarie toscane hanno messo in atto tutti gli interventi volti a sorvegliare l’evoluzione del fenomeno tramite screening attivo, a rinforzare le procedure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie e ad adottare schemi terapeutici più adeguati per il trattamento delle infezioni da batteri NDM.
Fino al 31 agosto, il monitoraggio ha portato a identificare 708 ricoverati portatori del ceppo batterico: su questi ricoverati sono state applicate misure igieniche di contenimento.
A fine mattinata, l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha risposto in Consiglio Regionale a un’interrogazione del consigliere di FI Fabrizio Marchetti, sulla diffusione del batterio New Delhi in Toscana. Nella risposta, l’assessore ha reso noti i dati del monitoraggio e ha riepilogato tutte le azioni messe in atto sin dall’inizio dalla Regione, in costante contatto con il Ministero della Salute: tra queste, la costituzione, il 27 maggio, dell’Unità di crisi regionale, tuttora attiva, della quale fanno parte professionsiti esperti in materia di infezioni correlate all’assistenza nelle diverse discipline coinvolte, del Ssr, dell’Ars e del Grc (Centro regionale gestione rischio clinico); e il decreto del 26 luglio, con tutte le indicazioni alle Aziende sanitarie per quanto riguarda le misure di prevenzione e controllo per il contenimento della diffusione dell’epidemia.