Il 20 settembre alle 18, nei locali del cinema Lumiere si svolgerà la premiazione del concorso letterario ‘Racconti in corsia’.

Quasi 100 racconti provenienti da tutta Italia hanno fatto emergere un vero e proprio mondo di esperienze nel raccontare le tappe della propria malattia. Il concorso è organizzato dalla Fondazione Arco, associazione dedicata alla ricerca oncologica, con il patrocinio di Aoup e un contributo di Fondazione Pisa e Pollicino. Alla serata parteciperà anche il coro gospel St. Jacob’s Choir e il cabarettista Massimo Kai.

Il presidente della Fondazione Arco Gianluca Masi, direttore della Uo di Oncologia Universitaria della Aoup, spiega lo scopo del concorso: «Racconti in corsia si è rivolto ai pazienti, ma anche al personale ospedaliero che abbia avuto esperienza di problematiche oncologiche, così da dare la possibilità di raccontare il proprio vissuto per abbracciare idealmente i nostri stessi pazienti che incrociano la loro esperienza qui al polo oncologico».

La giuria è composta da giornalisti locali e personale ospedaliero: Gianluca Masi (Presidente ARCO) Silvia Briani (Direttore Generale AOUP) Michele Bufalino (Giornalista de La Nazione, Pisa) Valentina Landucci (Caporservizio redazione de Il Tirreno) Ilaria Lonigro (Giornalista/collaboratore de Il Fatto quotidiano) Francesca Petrucci (Pacini Editore) Barbara Salvadori (Dirigente Medico Oncologia) e Barbora Svabikova (Presidente Associazione Pollicino). La stessa giuria è presieduta dallo scrittore Dario Ferrari, autore de La quarta versione di Giuda e La ricreazione è finita. «Nonostante io faccia l’insegnante, e dunque esegua valutazioni per lavoro, esprimere un giudizio è una faccenda delicata, che si fa sempre malvolentieri. In questo caso, poi, l’idea di valutare dal punto di vista letterario dei racconti basati su storie realmente vissute, che per altro toccano vicende molto intime e molto dolorose, mi sembrava quasi contro natura. Bisogna poi aggiungere che questi racconti, questi frammenti di vita, hanno un fortissimo impatto emotivo, al punto che diverse volte ho dovuto interrompere una sessione di lettura molto prima di quanto mi fossi prefisso. Questo mi ha fatto riflettere sulla forza che deve aver avuto chi si è messo in gioco condividendo le proprie vicissitudini, nella convinzione da una parte che la narrazione aiuti a fare i conti con la malattia, e dall’altra che mettere in comune le proprie esperienze contribuisca ad arricchire tutti quanti. Alla fine, comunque, i racconti ho dovuto valutarli, ma quello che resta di queste pagine che non possono lasciare indifferenti è ciò che insegnano sul coraggio, la fiducia e spesso anche la caparbia serenità di chi si trova a fare i conti con una malattia capace di stravolgere completamente una vita».

“Come Ospedale ad alta specialità – dichiara la direttrice generale Silvia Briani – siamo da sempre impegnati a offrire cure avanzate e a sfruttare tutte le opportunità che la ricerca medica e la tecnologia mettono a disposizione nella cura dei tumori. Oggi sempre più patologie un tempo difficilmente curabili hanno risposte terapeutiche incoraggianti e anche risolutive. Questo deve continuare ad essere il nostro obiettivo: impegnarci tutti come sanità pubblica e come team di professionisti della salute affinché i nostri pazienti scrivano racconti di speranza e di fiducia ma anche e soprattutto di guarigione”.

Questi titoli dei racconti classificati nelle prime 10 posizioni (non sono indicati in ordine di posizione in classifica, ma in ordine casuale): “Quando si comincia a morire?”, “BRCA1”, “Zia Rosa”, “L’ora del riposo”, “Rovesci”, “Il filo sottile”, “Mamma”, “Forte come un origami”, “Senza parole”, “Respiro”, “Addio ad una stella”, “La cicatrice”. Durante la serata verranno attribuite le prime tre posizioni e i due premi speciali.


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