I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Portoferraio, a seguito di un intervento effettuato all’interno di un esercizio commerciale del posto, hanno denunciato a piede libero una donna sui trent’anni, originaria dell’est Europa, intenta ad esercitare l’attività di richiesta di elemosina ma in maniera molesta.

I militari sono intervenuti a seguito di richiesta avanzata direttamente dal personale del punto vendita che aveva notato la donna aggirarsi nel negozio intenta ad approcciare con insistenza i clienti, per lo più le persone anziane, importunandole con richieste di denaro.

Nel caso di specie la predetta avrebbe simulato di essere affetta da sordomutismo e mediante esibizione di una “presunta” autorizzazione, richiedeva donazioni da destinare a scopo benefico. In questo modo sarebbe riuscita anche a farsi donare alcune decine di euro da ignari clienti.

In esito all’intervento dei carabinieri la donna è stata fermata, compiutamente identificata e fatta allontanare dal negozio, quindi deferita a piede libero all’AG labronica competente per la fattispecie di reato di esercizio molesto dell’accattonaggio.

La vicenda offre lo spunto per ribadire – nella prioritaria tutela delle cd. “fasce deboli” della popolazione – anche in tema di truffe oltre che di semplici tentativi di raggiro, di prestare attenzione nonché sempre diffidare delle richieste di denaro avanzate mostrando documenti di dubbia fattura e provenienza e soprattutto decontestualizzati per luogo, modi e termini delle stesse richieste di donazione.


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