C’è chi fa partire catene di sant’Antonio chiedendo donazioni urgenti per neonati e anche chi, durante la pandemia, si è messo a creare bufale sul sangue dei vaccinati. 
Sono le Fake news a proposito del “sistema sangue”, quelle che sono state svelate ieri dall’Avis Regionale Toscana nell’ambito dell’incontro formativo per i giornalisti organizzato in sinergia con l’Ordine dei giornalisti della Toscana e il Consiglio regionale. Per smontarle, adesso, arriva un vero e proprio decalogo. 
Si tratta, del resto, di falsità ricorrenti che richiedono accorgimenti per essere arginati, prima di recare danno al vitale circuito della raccolta e ai privati che possono cascarci. Per questo l’Avis regionale ha creato uno spazio dedicato nell’ambito del suo incontro con i giornalisti toscani, con la consapevolezza che chi gestisce l’informazione può davvero fare la differenza.

Ne è nato, appunto, un decalogo di buone pratiche anti fake news. La prima, familiare ai giornalisti: verificare sempre la fonte della notizia, cercando di capire se è realmente affidabile. Poi serve controllare se il messaggio compare su un numero considerevole di siti e, ancora più importante, se si trova sui portali istituzionali delle associazioni di donatori. Oltre a questo, Avis invita a diffidare sempre dagli appelli personalizzati, a non rilanciare appelli generici, a diffondere informazioni soltanto se collimano con quelle scritte sui siti ufficiali. È inoltre utile controllare i principali siti di “debunking” e fare gli opportuni controlli con i livelli regionali delle associazioni. Infine, Avis consiglia di non invitare alla donazione donatori occasionali e, non meno importante, richiede a tutti di aiutare a promuovere la programmazione delle donazioni, poiché i centri trasfusionali hanno bisogno di poter gestire i flussi e per donare è necessario prenotare.

“Si tratta di accorgimenti – commenta la presidente di Avis regionale, Claudia Firenze – che possono realmente essere applicati da tutti. Ai privati chiediamo di fare sempre una verifica aggiuntiva e di non lasciarsi contagiare dal sensazionalismo che spesso si diffonde sui social o nelle chat. I professionisti dell’informazione possono aiutarci moltissimo in questo percorso: veicolare le notizie corrette in tema di donazione di sangue può davvero fare la differenza per la vita delle persone. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare un momento di confronto come questo”.

“Sono convinto –  dice il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo – che di fronte alla sempre più forte e aggressiva diffusione di fake news e presunte ‘verità alternative’, i giornalisti svolgano una funzione indispensabile di tutela, di serietà e di affidabilità a garanzia dell’intera società.  Anche per questo abbiamo promosso questo corso, insieme a Ordine dei giornalisti e Avis, da cui è scaturito un gruppo di regole base che potranno essere utili a tutti i professionisti. L’educazione digitale – ha detto Mazzeo – si deve imparare e promuovere nelle scuole e deve diventare uno dei perni centrali dell’educazione civica delle prossime generazioni. Noi abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte aprendo le porte del nostro Palazzo e stando vicini a tutti coloro che vorranno promuovere occasioni di formazione, di confronto e di crescita collettiva”.

“Siamo molto soddisfatti che il corso di formazione per giornalisti, promosso in collaborazione con Avis Toscana, abbia riscosso così tanto successo e sia stato apprezzato dai colleghi, contribuendo a fare chiarezza in un settore vitale come quello della donazione del sangue – commenta Giampaolo Marchini, presidente di Odg Toscana – L’obiettivo della formazione professionale è proprio quello di fornire ai giornalisti strumenti e competenze per migliorare e rendere sempre più autorevole e professionale il proprio lavoro. Ci auguriamo che iniziative come questa possano ripetersi in futuro, rinsaldando il rapporto tra Odg Toscana, Avis Toscana e Consiglio regionale della Toscana”.


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