Riportiamo di seguito in versione integrale il comunicato stampa di Azione Toscana riguardo ai recenti scontri al liceo Michelangelo di Firenze ai danni di alcuni ragazzi che stavano distribuendo dei volantini davanti al Liceo. l responsabili dell’aggressione sono dei ragazzi di un gruppo studentesco di destra.

“Le vicende relative all’aggressione perpetrata ai danni di alcuni alunni di un Collettivo studentesco del Liceo Michelangelo di Firenze, nell’area antistante all’entrata del liceo stesso, da parte di militanti dei gruppi studenteschi di destra, richiedono da parte della politica alcune riflessioni – così Alessandro Artini, responsabile scuola Toscana di Azione. Pur non avendo a disposizione una cronaca certa dei fatti e affidandoci, quindi, a quanto riportato dai giornali, avvertiamo l’esigenza di focalizzare alcuni aspetti della vicenda. Ci sono elementi sostanziali che evidenziano che gli scontri che sono avvenuti durante la loro attività di volantinaggio di fronte al liceo fossero stati previsti e per certi aspetti premeditati da parte dei giovani di Azione Studentesca.

Alcuni degli appartenenti al gruppo di destra hanno dichiarato di aver subito, a loro volta, in precedenza, un’aggressione in altre scuole così, quando – così sembra – gli studenti del Collettivo del liceo hanno contestato il volantinaggio, immediata si è scatenata la reazione dei giovani “di destra” che, per la velocità di esecuzione, è parsa preordinata.

Fortunatamente, pare che non vi siano stati gravi danni alle persone, ma senz’altro si è corso il rischio che le cose volgessero al peggio. “Come Azione – dichiara Marco Remaschi, segretario regionale del partito – partiamo con l’affermare che ogni violenza deve essere condannata in quanto tale, ma non possiamo tacere ad un pericoloso precedente che riporti l’Italia indietro agli anni ‘70 in un momento così delicato della storia”.I giovani di Azione studentesca, animati da un’ideologia sovranista e neo nazionalista, sostenitori di una sorta di primato etico dell’italianità, si sono sempre mossi in posizione collaterale a Fratelli d’Italia.

Anche in questo caso specifico – continua Artini –  assistiamo ad un silenzio assordante da parte del loro partito di riferimento. Non ci è dato capire se per imbarazzo o condivisione. Nessuna condanna specifica è ad oggi stata espressa da Fratelli d’Italia, ci si nasconde ancora una volta a minimizzare e a chiedere di vedere i filmati completi che potrebbero nascondere chissà quale verità. L’unica verità evidente è che il treno guidato da Giorgia Meloni, i cui vagoni di testa hanno superato brillantemente le stazioni elettorali, non abbia ancora terminato il percorso con i vagoni di coda. Pare che il moderatismo della leader e il suo atteggiamento “draghiano” non abbiano convinto il restante partito, che, nei vagoni di coda, continua a deragliare rispetto ai binari dell’Europa e delle responsabilità che incombono su un paese come il nostro, la cui stabilità è minacciata dal debito pubblico, dall’inflazione e dalle tensioni sociali.Cosa ha da dire il premier Giorgia Meloni ai suoi seguaci toscani che fino a ieri si distinguevano per la rozzezza di alcune posizioni? Contestualmente osserviamo che tutti coloro che parlano di “squadrismo” hanno scarse conoscenze storiche, perché l’episodio del Michelangelo è oggettivamente incomparabile con gli anni dello squadrismo fascista che precedono (e seguono) la marcia su Roma, recentemente ricordata. Quelli sono stati anni di terrore, in cui gli esponenti sindacali e politici antifascisti hanno subito violenze di ogni tipo, che talvolta sono degenerate in omicidi. Osserviamo, pertanto, che chi chiama in causa lo “squadrismo” nella vicenda del Liceo Michelangelo finisce per evocare una forte reazione “antifascista”, che nel mondo giovanile potrebbe assumere la valenza di benzina sul fuoco degli animi, per loro natura soggetti alle forti passioni tipiche dell’adolescenza.Pur evidenziando quella che pare essere stata una dinamica programmata, animata da ideologie esecrabili, le gesta dei giovani di Azione studentesca non vanno assimilate a quelle dello squadrismo storico: una tale analogia non è senz’altro utile a placare gli animi. Ci aspettiamo quindi – conclude Alessandro Artini – da parte di tutte le forze politiche dichiarazioni temperate, calzanti con i fatti (che sono ancora da appurare integralmente) e un atteggiamento di moderazione nel dialogo con i giovani. Tutto ciò nell’interesse proprio dei giovani stessi”.     


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