Su ordine della Procura della Repubblica di Livorno i Carabinieri della Stazione di Piombino hanno arrestato un 42enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno. 

All’uomo, già gravemente indiziato del reato di maltrattamenti nei confronti della ex convivente, era stato imposto, nella fase preliminare del procedimento penale, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Livorno che ha diretto le indagini, la misura deldivieto di avvicinamento alla parte offesa con applicazione del dispositivo elettronico, ossia il braccialetto elettronico).

Infatti, la vittima, una trentenne di origini rumene da anni in Italia, la scorsa estate si era rivolta alla Stazione dei Carabinieri di Piombino a cui aveva chiesto aiuto per il difficile rapporto col compagno, accusandolo di violenze fisiche e psicologiche, tanto da arrivare a temere per la propria incolumità. Le immediate indagini sulle circostanze narrate hanno portato i militari dell’Arma a raccogliere significativi elementi che sono stati riportati l’Autorità Giudiziaria labronica. 

La Procura della Repubblica livornese, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, aveva deciso di intervenire con immediatezza, richiedendo la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, con la misura aggiuntiva dell’applicazione del braccialetto elettronico, emessa in breve tempo dal G.I.P. del capoluogo. 

Le prescrizioni, però, non sono bastate. L’uomo è infatti gravemente indiziato di aver violato i divieti, avvicinandosi alla donna dalla quale doveva tenere una distanza minima di sicurezza. Tali comportamenti sono stati documentati dai carabinieri, punto di riferimento per la giovane donna, e riferiti alla Procura della Repubblica di Livorno che ha deciso di inasprire il provvedimento, a tutela della donna, chiedendo ed ottenendo dal G.I.P. l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato prontamente eseguito dei Carabinieri della Stazione di Piombino e per l’uomo si sono aperte le porte della casa circondariale “Le Sughere” di Livorno.

I comandi dell’Arma, anche nel rispetto dei protocolli d’intesa tra l’Autorità Giudiziaria e le Associazioni di settore, sono sempre in allerta sul fenomeno della violenza di genere ed in particolare nei confronti delle donne, continuando a restare vicini alle vittime e monitorando gli eventi sul territorio.


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