All’esito di indagini dirette dalla Procura di Livorno, I Carabinieri del Nucleo Investigativo del capoluogo labronico, hanno deferito alla Autorità Giudiziaria un cittadino italiano di 47 anni ritenuto responsabile del reato di tentata estorsione ai danni di una nota azienda vinicola della provincia che produce il rinomato vino “Sassicaia”.

Le investigazioni dei Carabinieri hanno avuto inizio verso la fine del mese di marzo 2022, dopo avere acquisito la notizia di reato direttamente dai vertici della società.

La direzione dell’azienda aveva denunciato ai militari la ricezione di una serie di messaggi minatori trasmessi via email con i quali una ignota organizzazione criminale informava di avere sotto tiro i costosissimi beni e strutture della casa vinicola che produce il rinomato vino Sassicaia

Nello specifico, per evitare i gravissimi danni minacciati, era stato richiesto ai vertici aziendali ed ai proprietari, l’immediato pagamento di un’ingente somma di denaro, che si aggirava intorno a 150mila euro, da eseguire utilizzando una procedura “coperta” quindi non tracciabile, attraverso siti internet particolari in cui effettuare transazioni per trasformare euro in valuta digitale Bitcoin.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Livorno, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri labronici ha messo all’opera personale altamente specializzato nelle investigazioni informatiche. Talché le operazioni venivano orientate dapprima nello studio dell’architettura di rete di tutta l’azienda partendo dai client raggiunti dai messaggi estorsivi, sino, in un secondo momento, ad essere diramate, secondo i più moderni sistemi di condivisione delle informazioni investigative riservate, sui preposti canali internazionali per il tramite uffici di polizia Interpol ed Europol.  

Le serrate indagini hanno portato all’individuazione di un soggetto italiano di 47 anni, residente in provincia di Trieste, gravato già da numerosi precedenti di polizia per analoghe e reiterate condotte di reato, anonimizzate grazie all’uso esperto di strumenti informatici. L’uomo si sarebbe avvalso di diversi account di posta elettronica anonimi, creati da providercon server attestati all’estero, proprio per inibirne l’individuazione e la localizzazione.

Il soggetto risulta già oggetto di investigazioni condotte da uffici di polizia specializzati anche di altri Paesi dell’Unione Europea, nonché ritenuto responsabile di minacce estorsive dirette ad altre aziende con sede in Italia, attive soprattutto nella produzione e commercializzazione di generi alimentari in Europa e nel mondo.        

Le indagini, pertanto, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno in stretta sinergia con quella di Roma che – a sua volta – ha funto da collettore, per l’Italia, dei diversi uffici di polizia europea interessati.

La vicenda estorsiva ai danni del “Sassicaia” si è conclusa la scorsa settimana, allorquando da un accurata analisi dei dati informatici estratti dai dispositivi sequestrati all’indagato, è stato possibile acquisire elementi probatori che ricondurrebbero al 47enne la paternità delle reiterate iniziative estorsive.

Le indagini tuttora proseguono con attività di analisi dei dati presenti all’interno delle copie forensi del copioso materiale digitale nella disponibilità dell’indagato.


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