Anche numerosi tassisti pisani, rappresentati da Cna Pisa, incroceranno le braccia e andranno a Roma per protestare contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza sull’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono attraverso applicazioni web che utilizzano “piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti, martedì e mercoledì, quando è previsto uno sciopero nazionale dei taxi.

L’associazione di categoria pisana prevede “un’adesione elevata allo stop ma resteranno garantiti i servizi essenziali quali il trasporto in ospedale o i trasferimenti di urgenza”. Ad entrare nel dettaglio delle ragioni del fermo ci pensa il presidente Cna Taxi Pisa, Claudio Sbrana: “Siamo costretti, nostro malgrado, in un momento centrale di ripartenza del lavoro dopo due anni di stop causati dalla pandemia, a dichiarare il fermo nazionale di 48 ore della categoria taxi. Questo perché il Governo centrale è intenzionato a portare avanti il Ddl concorrenza senza voler sentire ragioni sulle eventuali modifiche richieste da tutte le categorie. Nello specifico – aggiunge Sbrana – l’esecutivo ha voluto inserire il servizio taxi nel Ddl concorrenza senza tener conto che la legge Bolkestein non prevede la categoria taxi perché considerati servizio pubblico non di linea. Da un paio di anni siamo fermi sulle medesime richieste che, ahimè, sono rimaste sempre inascoltate. Vale a dire la regolamentazione delle piattaforme di distribuzione chiamate, un registro nazionale di taxi e ncc e la targa professionale. Adesso basta: migliaia di ditte che pagano regolarmente le tasse verranno spazzate via dallo strapotere economico delle multinazionali. Ecco perché, compatti, dichiariamo il fermo nazionale della categoria”.


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