I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, adottato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, con il quale è stata sottoposta a misura cautelare la somma di euro 187.000, corrispondente all’importo di un contributo a fondo perduto erogato dallo Stato ad un’azienda fiorentina per una “riconversione industriale per il contrasto al Covid-19”. 

L’incentivo, introdotto durante il periodo emergenziale dal decreto legge n. 18 del 2020 – c.d. decreto “Cura Italia” -, era riservato alle imprese che intendessero avviare la riconversione di un’unità produttiva ovvero l’ampliamento di una già esistente per la produzione e la fornitura, allo Stato e al mercato, di dispositivi medici e di protezione individuale. Le attività di indagine svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze hanno preso avvio dal controllo dei presupposti legittimanti l’erogazione del beneficio economico concesso nel periodo di massima emergenza pandemica per tale riconversione. 

Sulla base degli elementi sinora raccolti, le attività di polizia economico-finanziaria svolte hanno portato a ritenere, secondo l’ipotesi d’accusa vagliata dal Giudice per le indagini preliminari, che la società ispezionata, operante nel settore della pelletteria, abbia indebitamente beneficiato del contributo a fondo perduto, non avendo avviato la produzione delle mascherine nei tempi previsti e avendola interrotta prima del termine dei due anni stabilito dalla normativa di riferimento, destinando successivamente all’attività produttiva principale i macchinari acquistati per la riconversione. Le attività si sono concluse con la segnalazione del rappresentante legale dell’azienda alla Procura della Repubblica di Firenze, per l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché dell’impresa stessa per la responsabilità amministrativa derivante dalla commissione del predetto reato, e con l’esecuzione integrale del decreto di sequestro preventivo del contributo, ritenuto, allo stato degli elementi acquisiti, indebitamente percepito. 

Il procedimento è comunque attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l’effettiva responsabilità della persona e della società indagate, in uno con la fondatezza dell’ipotesi d’accusa mossa a loro carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini. 


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