Vertenza Mondadori Firenze: ieri, presso la sede della Regione Toscana si è svolto, in presenza, il secondo incontro fra le istituzioni, le parti sindacali e l’azienda per iniziare a sostanziare i punti di una trattativa che, pur essendo ormai un dato certo, presenta ancora molti nodi da sciogliere.

Anche questa volta le lavoratrici e lavoratori, in sciopero, si sono raccolti in presidio in piazza Duomo, per mantenere alta e partecipe l’attenzione sulla loro battaglia. Per i dipendenti di Mondadori Firenze il tavolo in questione permette di “certificare”, anche in sede istituzionale, i passi avanti fatti dall’8 febbraio, in cui il tema era chiusura della sede e trasferimento a Milano, a oggi, in cui la pluralità degli strumenti, più volte enumerati, prefigura un possibile andamento positivo della vertenza, attraverso l’azione concreta di tutti i soggetti in campo.

L’impegno resta quello che ci siamo dati all’inizio della vicenda, non lasciare indietro nessuno e cercare una soluzione per tutti e 36 i lavoratori, attraverso alcuni opzioni prioritarie come lo smart working e il coworking. Su quest’ultimo, in particolare, le istituzioni si sono esplicitamente impegnate a dare un contributo concreto.

Come ulteriore sottolineatura dell’impegno espresso, citiamo la dichiarazione di Valerio Fabiani, rappresentante della Regione, che dice: “Non bisogna sbilanciarsi troppo in queste ore, ma la sommatoria degli strumenti presi in esame mi fa dire che il trasferimento forzoso è superabile. Continuiamo a seguire la vicenda passo passo, lavorando per trovare una soluzione dignitosa e autenticamente condivisa da tutte le parti negli incontri precedenti facevamo perfino fatica a parlare di smart workig; oggi se n’è parlato con grande serenità e probabilmente si può considerare il principale strumento per gestire l’impatto della decisione di chiudere la sede fiorentina”.

Il terzo incontro con la Regione è stato fissato per il 12 maggio e sarà preceduto, in data da definire, da incontri intermedi tra Rsu, sindacato e azienda. Concludiamo dicendo che il fattore più importante per iniziare la trattativa e portarla avanti è, senza dubbio alcuno, la rapida reazione e la totale coesione delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno dato alle e ai loro rappresentanti la forza necessaria per contrastare, con determinazione, il licenziamento/trasferimento che era stato annunciato dall’azienda.


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