“Impossibile dimenticare la tragedia umana e sportiva di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno che perse la vita durante una partita a Pescara. Un giovane si accascia mentre gioca a pallone, rimane immobile e smette di vivere in un modo così improvviso e drammatico da lasciare pietrificati tutti. La sua tragedia è rimasta scolpita nella memoria collettiva fino a diventare il simbolo delle morti improvvise nel mondo dello sport. Dopo quella tragedia, purtroppo, ne sono seguite altre. Solo per rimanere al calcio, come dimenticare quella di Davide Astori, il capitano della Fiorentina che fu ucciso da una crisi cardiaca nel sonno? Molto si sta cercando di fare per prevenire epiloghi così drammatici e luttuosi. Eppure il problema delle morti improvvise degli atleti e dei giovani non è stato superato. Come società, come istituzioni, dobbiamo fare ancora di più. I controlli, per quanto stringenti, devono essere intensificati e le regole maggiormente rispettate se non si vogliono piangere nuovi Morosini o nuovi Astori”.

Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricorda la repentina scomparsa di Piermario Morosini avvenuta, come domani, giovedì 14 aprile, esattamente dieci anni fa. Era infatti il 14 aprile 2012 quando Morosini, che allo stadio Adriatico stava giocando con il Livorno una partita del campionato di Serie B contro la locale formazione del Pescara, venne letteralmente fulminato da un malore di natura cardiaca. Il giocatore, che non aveva ancora compiuto 26 anni, aveva vinto la medaglia di bronzo ai campionati d’Europa con la Nazionale italiana Under 21. La città di Livorno, in questi giorni, è impegnata nel ricordo di questo giovane e sfortunato calciatore che fu stroncato da un malore su un campo di gara.

“La prevenzione è fondamentale per contrastare il fenomeno delle morti improvvise dei giovani e degli atleti e più in generale per diminuire il rischio di tragedie nello sport”, aggiunge il presidente Giani. “Per questo, come Regione Toscana, stiamo mettendo in campo iniziative e politiche attive tese proprio a favorire le misure di prevenzione a partire dalla capillare presenza di presidi medico-sanitari e di defibrillatori negli impianti sportivi di tutto il territorio regionale”.


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