Capolavori della gioielleria, tra cui un colbacco realizzato con fili d’oro più sottili di un capello. Sono ventotto gli oggetti provenienti dalla collezione Bollmann ed esposti in Consiglio regionale in occasione della quarta edizione della ‘Florence Jewellery Week’.

La collezione Bollmann, messa in piedi dall’avvocato austriaco Karl Bollmann e da sua moglie Heidi, è la più prestigiosa raccolta europea di gioielli contemporanei. Ad ospitare la mostra “Bollmann collection” e “Straordinario. Giovanni Corvaja”, lo spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi del Consiglio regionale della Toscana, di nuovo aperto dopo la pandemia. Stamani il taglio del nastro con il presidente del Consiglio regionale, la presidente della commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali, con l’ideatore della rassegna, Giò CarboneAlice Rendon, co-curatrice dell’evento e Paola Stroppiana, autrice dei testi.

Il presidente del Consiglio ha sottolineato come la mostra coniughi, come del resto fa la Toscana, tradizione e innovazione e fonda in modo emozionante ricerca, saper fare, gusto del bello. Ha inoltre annunciato che lo spazio espositivo ha un ricco calendario di eventi per tutto l’anno. La presidente della commissione cultura ha ricordato come i gioielli abbiano una potenza evocativa, perché sono materia lavorata per diventare ornamento del corpo, e come l’evento sia di assoluta qualità. Oltre ai pezzi di vari artisti internazionali, la mostra accoglie infatti un vero e proprio capolavoro dell’arte orafa, un colbacco interamente realizzato in fili di oro sottilissimi e tessuto a mano dal maestro orafo Giovanni Corvaja.

Giò Carbone ha spiegato che la Florence Jewellery Week prevede vari eventi ed esposizioni oltre a quella del Consiglio regionale, ospitati in luoghi come palazzo Medici Riccardi e il giardino Corsini; assieme a Rendon e Stroppiana, inoltre, ha sottolineato come la rassegna tenga insieme aspetti del mondo del gioiello come formazione, artigianato di qualità, design e attenzione al contemporaneo, e come sia un’occasione per dibattere sulla dignità artistica che tutt’ora fatica a essere riconosciuta alla gioielleria contemporanea. 

L’allestimento dell’esposizione vuole contribuire a diffondere un tipo di ricerca concettuale e tecnica svolta a partire dagli anni ’70 fino ai nostri giorni. L‘intento, anche didattico, è quello di mettere in dialogo la ricerca contemporanea con la tradizione artigianale della città, coniugando passato e presente, tradizione e modernità, e riaffermando i legami tra ricerca artistica, artigianato, design e nuove tecnologie. L’obiettivo è quello di salvaguardare un patrimonio storico di competenze progettuali e tecniche da aggiornare sulle nuove istanze dell’epoca che stiamo vivendo.

La mostra resterà aperta fino a lunedì 2 maggio con orario dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.

L’accesso resta contingentato e sarà necessario esibire la certificazione verde Covid-19 “Green pass rafforzato”, come stabilito dalle disposizioni vigenti.


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