Ha preso il via mercoledì 23 marzo 2022 il progetto Dialisi CAL Barga che ha come fulcro il Centro dialisi della Valle del Serchio. Si tratta di una nuova soluzione organizzativa, adottata al termine di un percorso condiviso tra le varie componenti aziendali, anche a seguito della nota carenza di specialisti medici che si registra a livello nazionale. L’obiettivo è sempre quello di garantire il mantenimento di un’offerta sanitaria costante e di qualità, più vicina possibile ai cittadini e nel massimo rispetto delle norme di sicurezza per utenti e operatori sanitari.Il progetto Dialisi CAL Barga (CAL sta per “Centro ad Assistenza Limitata”) prevede che un ben selezionato numero di utenti sia “dializzato” all’interno dell’attuale Centro, con la presenza in sede del medico nefrologo all’avvio della seduta e per metà di questa (nel caso specifico dalle ore 13 alle ore 16). Nella restante parte della seduta, il paziente continua la dialisi in modalità CAL, con il medico nefrologo che garantisce comunque il suo costante supporto, ma a distanza, dall’ospedale di Lucca.

La presenza infermieristica rimane invece invariata per tutta la seduta. Ovviamente questo con l’impegno che, quando verranno reperiti altri specialisti nefrologi, si potrà ripensare il modello organizzativo.Per l’avvio del progetto Manuela Parrini, medico responsabile della Dialisi di Lucca e Valle del Serchio – insieme alla coordinatrice infermieristica Cristina Biondi e al team degli infermieri e operatori socio sanitari (OSS) della Dialisi di Barga – ha valutato e strutturato alcuni pre-requisiti necessari, di vario tipo: tecnologici, strutturali, organizzativi, procedurali e relativi al personale.Nello specifico, dal punto di vista tecnologico è stata riscontrata ad esempio la presenza della cartella clinica informatizzata “Gepadial” condivisa con il centro dialisi di Lucca che permette, sulla base delle variazioni cliniche dell’utente comunicate dagli infermieri, prescrizioni mediche in tempo reale dal parte del medico nefrologo di Lucca.A livello strutturale si è ovviamente verificato il rispetto dei requisiti di accreditamento previsti per i centri CAL.In ambito organizzativo è stata attivata una stretta collaborazione con il direttore della Medicina generale della Valle del Serchio Giancarlo Tintori, per l’eventuale attivazione del medico di guardia della Medicina di Barga da parte del medico nefrologo di Lucca, e con il responsabile della Terapia intensiva e rianimazione Fabrizio Benanti.Sono state poi elaborate o revisionate le istruzioni operative specifiche per le emergenze dialitiche, che sono state condivise con tutti i settori e i professionisti interessati.Si è infine provveduto a formare in maniera adeguata il personale infermieristico e di supporto e si è operato per assicurare la presenza in servizio di tutti gli operatori necessari, compreso uno dedicato all’attività di supporto per il trasporto del materiale.“Il progetto – sottolinea la dirigente infermieristica della Valle del Serchio Tiziana Nannelli – ha preso il via nella piena consapevolezza di avere all’interno della Dialisi di Barga un team con elevata competenza e sensibilità, qualità sviluppate in anni di attività all’interno del Centro. Questa squadra ha lavorato e sta tuttora lavorando per aumentare sempre più la qualità di assistenza dei pazienti e la sicurezza delle cure erogate. Inoltre, il gruppo di lavoro medico/infermieristico costituito prima dell’avvio ufficiale del piano ha dimostrato fin da subito grande collaborazione e ottime capacità di analisi e discussione, finalizzate a esplorare ogni aspetto che fosse necessario curare sul piano dei pre-requisiti per la messa in opera del progetto. Il team continuerà a lavorare in questa maniera, creando anche scenari di simulazione su cui addestrarsi”.“Quello della Dialisi CAL Barga – aggiunge Manuela Parrini, medico responsabile della Dialisi Lucca e Valle del Serchio – può essere davvero un modello apripista per altre realtà aziendali, soprattutto là dove sia necessario mantenere un’offerta sanitaria di prossimità, importante soprattutto per le persone residenti nelle aree interne.
Il modello organizzativo che stiamo portando avanti è stato condiviso con la Direzione aziendale, con quella di presidio e con il direttore del Dipartimento medico Roberto Andreini”.Nella foto da destra a sinistra gli infermieri e OSS di uno dei primi turni CAL: le infermiere Emma Massari, Roberta Bechelli, Margherita Magnani, l’OSS Jana Mihalovicova e l’infermiere in formazione Antonio Bertoncini.

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