E’ stato recuperato e si può fregiare perfino di un doppio nome. In Toscana è conosciuto come Grano 23. In Liguria come Avanzi 3. Si tratta del solito tipo di frumento tenero locale che era a rischio estinzione. La collaborazione fra le due regioni ha dato la possibilità di iscriverlo in maniera congiunta all’Anagrafe nazionale della biodiversità con un nome riconosciuto in entrambi i versanti, ossia “Avanzi 3-Grano 23”.  E’ questa la storia della risorsa genetica “Avanzi 3-Grano 23”, tipica della Lunigiana e della Val di Vara (sul versante ligure), salvata grazie alla collaborazione tra l’Università di Pisa e il Consorzio “Il Cigno” – Società di promozione turistico-culturale del territorio ligure.

Dopo una serie di scambi di informazioni tecnico-scientifiche, analisi di laboratorio e sopralluoghi in aziende agricole, la Regione Toscana e la Regione Liguria hanno deciso per l’iscrizione congiunta della risorsa genetica all’Anagrafe nazionale della biodiversità.  Avanzi3-Grano23 è stato recuperato grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Toscana tramite Terre Regionali Toscane grazie alla misura 10.2 del PSR 2014/2022. Testaroli, panigacci, paste fresche e pani poco lievitati o addirittura la birra artigianale: sono questi gli usi nei quali viene impiegata la farina di Avanzi 3-Grano 23 che mostra la possibilità di panificazione mediante metodi di doppia lievitazione con impiego di paste acide.  Gli sfarinati di Avanzi 3-Grano 23, soprattutto se risultato di macinatura in molini a pietra, contengono caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche migliori, sia rispetto alle varietà moderne, che rispetto ad alcune vecchie varietà locali di grano tenero. Nel versante ligure l’Avanzi 3- Grano 23 viene utilizzato anche per la produzione della birra artigianale.


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