In Toscana mancano oggi almeno 800 medici specialisti e 250 tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Ma il peggio deve ancora arrivare: nei prossimi anni ne andranno in pensione circa 4.000. Bisogna essere chiari: così il sistema non regge”. 

A dirlo è il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze Pietro Dattolo, che nei giorni scorsi ha consegnato alla Regione una relazione sulla mancanza di medici in Toscana e la richiesta di assumere camici bianchi. 

Nelle Asl toscane sono attivi 9.130 camici bianchi, di cui 220 assunti a tempo determinato (dati Istat 2018). I medici di medicina generale sono 2.650, quelli di continuità assistenziale (l’ex guardia medica) un centinaio, i pediatri 340. 

Secondo un recente studio ANAAO e una proiezione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri sulla base di dati Istat e del ministero della Salute, da qui al 2030 andrà in pensione circa il 47% dei medici attualmente attivi in Italia: per quanto riguarda la Toscana si tratta di circa 400 pensionamenti l’anno, per un totale di circa 4.000 medici.

“Già ora – spiega Dattolo –  la situazione è tale che alcuni medici di famiglia toscani seguono 1.800 pazienti l’uno. È una decisione sbagliata a mio parere, una distorsione, che non solo non risolve la situazione ma la aggrava, aggiungendo un incredibile sovraccarico di lavoro ai medici, e può mettere a rischio la qualità del sistema delle cure primarie. Da anni se ne discute ma senza trovare soluzioni. Ora le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e  purtroppo non abbiamo ancora toccato il fondo. Bisogna intervenire velocemente”.

Da qui le richieste dell’Ordine dei Medici. “In Toscana – dice Dattolo – vanno assunti subito 800 medici specialisti ospedalieri e almeno 250 tra medici di medicina generale e pediatri. Apprezziamo gli sforzi messi in campo dalla Regione Toscana e capiamo che il primo tappo è rappresentato da finanziamenti nazionali insufficienti, ma è necessario assumere, assumere e ancora assumere nuovi medici”.


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