Lettera aperta degli infermieri a Governo, Parlamento e regioni. Draoli: “Così muore una professione: non si può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste”.

“Il tempo della pazienza è finito: non si può continuare a cercare una mediazione che non esiste”. Questo il commento di Nicola Draoli, nella sua veste di consigliere della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), alla lettera aperta che proprio Fnopi ha mandato al Governo, al Parlamento e alle regioni. Una presa di posizione importante per sottolineare quanto non è stato ancora fatto e chiedere un cambio di rotta deciso.

“Il tempo delle pacche sulle spalle – spiega Draoli – senza nessuna ricaduta concreta è finito. Così come quello delle parole. Adesso bisogna passare ai fatti dando una vera dignità a una professione che finora ha dato tutto lavorando in costante emergenza e sempre al fianco dei cittadini. La lettera aperta che, come federazione nazionale, abbiamo mandato a Governo, Parlamento, istituzioni e regioni parla chiaro e rappresenta gli oltre 460 mila infermieri riconosciuti come motore, spina dorsale e futuro di ogni moderno sistema sanitario e sociale ma fino a oggi, purtroppo, soltanto a parole. Adesso stiamo perdendo l’ultima cosa che ci era rimasta: la speranza”.

La speranza di una Sanità e di una politica in grado di riconoscere percorsi di valorizzazione della professione infermieristica, con un adeguato ritorno economico e un sistema realmente meritocratico. Dalla bozza del nuovo contratto alla Legge di Bilancio; dalle riforme professionali ai percorsi accademici e universitari, niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dalla Federazione nazionale che, quale Ente sussidiario dello Stato, ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale.

“Così muore una professione. Così si impedisce – continua Draoli sulle richieste fatte a livello nazionale – il ritorno degli infermieri formati in Italia e valorizzati all’estero. Così si ignorano il dolore e l’impegno di centinaia di migliaia di vite. Così si tradisce la fiducia dei cittadini italiani. Non c’è più tempo da perdere: Governo e politica sono avvisati, parole e promesse non bastano più. Ora a queste devono seguire i fatti perché se questo Paese e se i suoi decisori politici vogliono invertire questa rotta allineando l’Italia al resto di Europa, lo facciano adesso: la Fnopi non può ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste”.


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