190 milioni di euro dal bonus verde per recuperare parchi e giardini storici persi ed abbandonati nelle città e sostenere la ripresa del florovivaismo toscano. La proroga triennale delle agevolazioni fiscali da parte del Governo nazionale, fortemente sostenute da Coldiretti per rilanciare il verde urbano dando  contestualmente una nuova e più capillare spinta alla lotta all’inquinamento nelle città e al cambiamento climatico, rappresentano una importante opportunità per pubblici e privati per ripristinare e valorizzare molti parchi e giardini di interesse culturale tutelati ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004. Parchi e giardini che negli ultimi cinque anni sono andati pericolosamente riducendosi. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat sul verde urbano. In cinque anni gli ettari di verde vincolato, parchi e giardini quindi, si sono ridotti di 168 ettari. “Il bonus verde rappresenta un interessante elemento di ulteriore spinta verso una migliore qualità della vita delle città, assediate da smog e traffico, e verso una fruibilità nuova di molti dei suoi spazi storici oggi trascurati e chiusi. I cittadini, e così le pubbliche amministrazioni, devono giocare un ruolo centrale nella lotta all’inquinamento e alla mitigazione degli effetti del clima anche alla luce di una crescita ancora troppo lenta della media pro capite di verde. E’ necessario fare di più. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Il bonus è un’opportunità per molte aziende florovivaistiche e per un settore di punta del nostro Made in Tuscany strategico per la diffusione del verde pubblico e privato nelle nostre città”. Il finanziamento, pari a 190 milioni di euro, si colloca nell’investimento 2.3 della Missione 1 Componente 3 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Destinatari dell’Avviso sono i proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo – pubblici o privati – di parchi e giardini di interesse culturale (artistico, storico, botanico, paesaggistico) tutelati ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 con provvedimento espresso emesso anche ai sensi della precedente legislazione (Legge 364/1909; Legge 778/1922; Legge1089/1939; D.Lgs. 490/1999). Gli interventi ammessi al finanziamento dovranno essere altamente significativi, idonei a generare un tangibile miglioramento delle condizioni di conservazione del bene, nonché un positivo ed elevato impatto sulla promozione dello sviluppo culturale, scientifico, ambientale, educativo, economico e sociale.Le domande potranno essere presentate entro massimo le ore 13:59 del giorno 15 marzo 2022. Sono previsti contributi a fondo perduto fino al 100% della spesa per i parchi e i giardini storici pubblici, mentre per parchi e giardini storici privati i contributi a fondo perduto sono in funzione del numero di giornate di apertura al pubblico e possono arrivare al 100% della spesa nel caso di più di 120 giorni di apertura.

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