Scorretti inquadramenti, straordinari non pagati, mancata attenzione alle richieste dei lavoratori, difficoltà di relazioni sindacali. Per questi motivi, come spiega una nota della Cgil Toscana, Ingegnerie Toscane (azienda che conta tra Firenze e Pisa, 200 dipendenti e lavori per oltre cento milioni di euro) sciopero domani. “Lo Smart Working emergenziale – scrive Filctem Cgil – non può essere la scorciatoia per aumentare le prestazioni e ridurre i costi, la pandemia non sia il pretesto per annullare i diritti dei lavoratori e massimizzare i profitti aziendali” . La società occupa oltre 200 dipendenti distribuiti in modo più o meno uniforme tra le sedi principali di Firenze (via De Sanctis) e Pisa (via Bellatalla, Ospedaletto) ed i suoi principali soci sono Publiacqua spa e Acque spa che detengono entrambe il 47,17% delle quote societarie, mentre il rimanente 6% circa è suddiviso tra azionisti minori anch’essi operanti nel settore idrico (Acquedotto del Fiora, Geal, Uniacque, Umbra Acque, Acea). L’attività principale svolta è quella di progettazione: preliminare, definitiva ed esecutiva; ovvero le attività necessarie per “mettere a terra” gli investimenti necessari al mantenimento e sviluppo del servizio idrico (acquedotto, fognatura e depurazione). Da tempo la Filctem Cgil e le rsu aziendali hanno tentato di confrontarsi con la direzione aziendale in merito all’organizzazione del lavoro, all’applicazione contrattuale, agli orari ed anche alla gestione dell’emergenza covid.
“Ma la mancanza di risultati ed attenzione alle richieste dei lavoratori – scrive il sindacato – insieme ad una difficoltà di relazioni emersa ai tavoli di trattativa, hanno portato alla dichiarazione di sciopero. Siamo consci dell’importanza degli ingenti investimenti necessari al settore, così come delle ricadute anche occupazionali a questi collegate ed anche del particolare momento che stiamo attraversando legato all’emergenza pandemica. Questo però – spiega Cgil – non può essere il pretesto per annullare i diritti dei lavoratori e massimizzare i profitti aziendali facendo leva sulla pandemia”. Il sindacato informa di aver promosso un “tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Firenze nel giugno scorso, e su sollecitazione del Prefetto abbiamo concesso all’azienda un’ulteriore possibilità di cambiare atteggiamento ma il tempo intercorso non ha prodotto i risultati auspicati. Quello di domani sarà il primo giorno di sciopero di un pacchetto di tre giornate proclamate e da effettuarsi entro il mese di febbraio prossimo ma, mentre cercheremo di garantire i diritti degli utenti al mantenimento del servizio, non possiamo ritenerci responsabili dei ritardi e dei problemi che potrebbero verificarsi nei cantieri in esercizio. Resta comunque la nostra disponibilità a rispondere ad un eventuale convocazione da parte dell’azienda”.