Viene inaugurata oggi, alle ore 17, a Cagliari, la mostra “Medioevo in Veste. Abiti e suggestioni nel cuore medievale di Cagliari”. L’esposizione è ospitata nel Palazzo Regio, un tempo la Platea Communis che fu centro e cuore pulsante della Cagliari medievale pisana. Si tratta di un viaggio nel tempo alla scoperta degli abiti del Medioevo negli anni della dominazione pisana a Cagliari, dalla fondazione del Castellum Castri, l’odierno Castello, alla conquista catalana. Sarà esposta anche una bandiera di Pisa e il costume del soldato pisano, inviati appositamente dal Comune di Pisa che ha concesso il patrocinio alla mostra.

Organizzata dall’associazione culturale Samarcanda, in collaborazione con la Compagnya del Borgo di Sanluri, vuole aprire uno spiraglio su un’epoca storica di cui si conoscono vicende politiche, guerre e tradimenti, ma pochissimo è noto della vita quotidiana delle persone che popolavano la Cagliari pisana.

Notabili, nobildonne, templari, monaci, medici, artigiani e popolani: quali abiti usavano e con quali tessuti venivano realizzati? C’era distinzione di forme e colori tra fasce sociali? La moda nel Medioevo aveva la stessa importanza che ha assunto oggi? Sono alcune tra le domande a cui la mostra intende dare risposta, con approccio storico-scientifico e grazie al rigoroso lavoro filologico e iconografico svolto da Lucia Laconi, studiosa del Medioevo. Gli studi della professoressa Laconi hanno condotto alla creazione degli abiti secondo precisi criteri di verosimiglianza, con gli stessi materiali e tecniche utilizzati nel periodo storico oggetto della mostra. Indispensabile anche il contributo del costumista di fama internazionale Alessandro Lai, noto per le sue collaborazioni con i registi Ferzan Ozpetek e Francesca Archibugi, che ha trasformato gli abiti realizzati a mano dalle migliori sartorie toscane in manufatti carichi di un’aura vissuta agli occhi dello spettatore. La collezione di epoca pisana è integrata dalla veste di Eleonora d’Arborea, concessa dagli eredi del conte Villasanta di Sanluri, da un capitano a cavallo e due guardie messi a disposizione dalla Compagnya del Borgo di Sanluri, e da un abito da gendarme offerto in prestito dal Comune di Pisa. L’allestimento è curato dall’architetto Giorgia Origa.

CENNI STORICI 

I pisani fondarono ed edificarono il Castellum Castri nel 1217, a seguito di un accordo con il quale la giudicessa Benedetta concesse a Pisa il colle in cambio di una promessa di protezione che ben presto si tramutò in oppressione. Nel 1258 la città fu completamente distrutta e i suoi abitanti dispersi, segnando la fine del più antico stato della Sardegna medievale, il Giudicato di Calàri, e della sua capitale Santa Igia. Castel di Castro divenne la nuova capitale della Sardegna del sud e alla fine del Duecento uno dei più importanti centri commerciali del Mediterraneo occidentale. Una gloria che durò appena cento anni, fino a quando i nuovi conquistatori catalano-aragonesi, nel 1324, si insediarono trionfalmente in Castello scacciando i pisani e costringendoli ad abbandonare l’isola.

La mostra è realizzata con il patrocinio di Città Metropolitana di Cagliari, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, Comune di Pisa, Fondazione di Sardegna, Camera di Commercio Cagliari-Oristano, Ente Nazionale Attività Culturali, Comitato Italiano Associazioni Nazionali Storiche, e con il sostegno di Ecoserdiana, L’Orto di Eleonora, La Fucina del Drago, Myrsine, Taak Crative Agency e La.Ve.Al.


Dal CNR di Pisa un videogames per insegnare la sicurezza informatica ai ragazzi

RSA in Toscana, nell’anno della pandemia la riscoperta del loro valore