Sono attesi in migliaia sabato 27 novembre, in piazza Santissima Annunziata (ore 9:30-13), nel centro di Firenze, per chiedere di cambiare la legge di bilancio che su troppi aspetti non convince i sindacati, dal lavoro al fisco, dalle pensioni al sociale, alla decisiva partita dello sviluppo
Cgil, Cisl e Uil, anche in Toscana, hanno deciso di scendere in piazza per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al governo in questi mesi e ribadire le priorità: lavoro, occupazione, lotta alla precarietà, protezioni sociali, non autosufficienza, fisco, pensioni, investimenti e per modificare alcune delle misure della legge di bilancio che non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.
In piazza parleranno alcuni delegati dei vari settori; previsto anche l’intervento di uno studente, a conferma che il sindacato confederale è attento a tutte le generazioni, anche a chi nel mondo del lavoro entrerà domani. E poi i segretari generali di Cgil e Cisl Toscana, Dalida Angelini e Ciro Recce, con le conclusioni affidate a Tiziana Bocchi, della segreteria nazionale Uil.
“In queste settimane – spiega Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana – abbiamo toccato con mano la delusione e la rabbia di lavoratori e lavoratrici durante le assemblee nei luoghi di lavoro, in preparazione di questa mobilitazione. In questa Legge di Stabilità non ci sono risposte sufficienti per chi lavora, per chi è in pensione o ci vorrebbe andare, per chi vive disagio sociale o economico, per donne e giovani, per chi ha bisogno di un fisco più equo. Dalla Toscana e dalle altre mobilitazioni regionali partirà un messaggio forte per Governo e Parlamento: bisogna modificare la Legge di Stabilità in una direzione di maggiore giustizia sociale, c’è ancora tempo e modo per farlo”
“Andiamo in piazza domani – dice Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana – perché la manovra non dà risposte sufficienti, che aspettiamo in particolare dai due tavoli su fisco e pensioni. Sulle pensioni, non ci accontentiamo della proroga di misure cerotto che rispondono solo a qualche migliaio di lavoratori: il nostro obiettivo è il superamento della ‘Fornero’; e poi bisogna pensare ai giovani, assicurando loro una pensione di garanzia e incentivando la previdenza complementare. Le risorse sul fisco sono poche e quindi vanno indirizzate solo a lavoratori e pensionati, riducendo la pressione fiscale a chi le tasse le ha sempre pagate. Per una riforma strutturale servono altre risorse, che vanno recuperate dalla lotta all’elusione e all’evasione fiscale. Insufficienti anche le risorse per la non autosufficienza: l’incremento previsto è un segnale, ma ancora non basta per i bisogni delle famiglie italiane alle prese con questo problema.”
“È arrivato il momento – afferma Annalisa Nocentini, segretaria generale Uil Toscana – di restituire qualcosa ai cittadini. Siamo convinti che il governo debba impegnare tutti gli 8 miliardi previsti dal taglio del cuneo fiscale per lavoratori, giovani e pensionati. E saremo in piazza proprio per chiedere equità nella manovra finanziaria. Vogliamo risposte sulle politiche attive del lavoro, sugli ammortizzatori sociali, sulla redistribuzione giusta delle risorse. L’obiettivo è costruire un Paese che crei opportunità per i giovani, per le donne che spesso hanno pagato di più il prezzo della crisi, e dia sostegno agli anziani che sono rimasti da soli.”
Cgil, Cisl e Uil hanno avviato un percorso di mobilitazione per migliorare i contenuti della manovra, nel solco della piattaforma unitaria, su cinque assi principali:
PENSIONI
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione: da 62 anni di età, – con 41 anni di contributi senza limiti di età. Migliorare Opzione
donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.
FISCO
Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Basta incentivi a pioggia alle imprese.
SOCIALE
Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza. Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le
politiche di inclusione.
SVILUPPO
Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.
LAVORO
Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.