L’arte di Tano Pisano, sempre eclettico in ognuna delle espressioni in cui decide di raccontarsi, torna protagonista in Versilia con uno degli eventi espositivi che caratterizzeranno l’estate 2021.
Alla presenza del vicesindaco di Forte dei Marmi, Graziella Polacci, e del Presidente della Fondazione Villa Bertelli, Ermindo Tucci, si inaugura venerdì 9 luglio 2021 alle ore 19.30 al Fortino lorenese di Forte dei Marmi (LU), la mostra personale di Tano Pisano dal titolo “Apuane e altre cose”, esposizione variegata per temi e tecniche, curata da Enrico Mattei e che proseguirà fino a domenica 1° agosto 2021, sempre a ingresso libero, con apertura tutti i giorni dalle 18.30 alle 23.30 e il mercoledì anche dalle 10 alle 12; sempre nella giornata del 9 luglio, dalle 12 alle 13, prevista la preview per i media alla presenza dell’Artista.
Nell’antico fortino settecentesco che campeggia al centro di piazza Giuseppe Garibaldi, troveranno spazio opere che seguiranno alcuni fil-rouge: primo tra tutti quello delle Alpi Apuane che da sempre si specchiano nel mare e da lontano disegnano figure fantasiose per chi le sa vedere.
Poi ci sono le “altre cose”, richiamate anche nel titolo della mostra, ovvero reinterpretazioni di pomodori, variazioni sul tema dei life vest (giubbotti salvagente, oggetti purtroppo di costante attualità), della scrittura immaginaria, cui vanno aggiunte altre creazioni di Tano Pisano in plexiglas, in ceramica e un meccano, nella fattispecie un “Trialbero”, unico oggetto che sarà in esposizione all’esterno del fortino.
Oltre a essere la conferma della coerenza pittorica dell’artista siciliano, la mostra Apuane e altre cose propone tante tecniche e una varietà di oggetti che nascono tutti dalla fantasia di Tano Pisano e dalla sua propensione a dipingere le Alpi Apuane.
«Da cinque anni ormai vivo e lavoro a Pietrasanta, sotto il Monte Altissimo e le Apuane – dice l’Artista -. La loro è una presenza costante, bellissima, sempre varia: con le diverse luci, le nuvole, i contrasti delle rocce che hanno tutte le tonalità di grigio fino al bianco che ha affascinato tanti scultori: da Nanni di Banco a Michelangelo fino a Marino Marini. È spontaneo e irresistibile disegnare le Apuane, dipingerle cercando tecniche e linguaggi diversi per esprimerle al meglio. Alle Apuane, che vedo quotidianamente, e a questa bellissima terra che spero sia sempre rispettata, ho voluto fare un mio piccolo omaggio».
«È con grande piacere – dice il Sindaco, Bruno Murzi – che annuncio la prima mostra di Tano Pisano a Forte dei Marmi – commenta il Sindaco Bruno Murzi – L’artista siciliano, che ha eletto a sua patria adottiva la Versilia, con la sua fantasia esalterà il nostro storico Forte leopoldino, offrendoci una sua personalissima visione delle Alpi Apuane. Anche la cultura può finalmente riprendere il suo cammino e la mostra di Tano Pisano a Forte dei Marmi non può che essere un forte segno di ripresa e di speranza».
L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Forte dei Marmi, sarà arricchita dal catalogo con i testi di Enrico Mattei (curatore) e dell’Artista, e le immagini di tutte le opere in mostra.
La mostra
La mostra personale di Tano Pisano al Fortino di Forte dei Marmi – in tutto un centinaio di opere realizzate con varie tecniche – si rivela come un percorso diviso in tre sezioni all’interno di un articolato allestimento composto da tele, carte e sculture.
Al piano terra della sede espositiva troverà spazio la testimonianza del dialogo e del rapporto con il territorio della Versilia che l’Artista ha instaurato grazie una nuova serie pittorica sul tema delle Apuane. Particolarmente ricca, questa specifica raccolta sarà esposta per la prima volta al pubblico proprio a Forte dei Marmi. Come scrive il Curatore «Si tratta di tele di medio e grande formato che uniscono nella loro produzione istanze passate e aneliti futuri e che abbandonano, più o meno completamente, la riproduzione del reale per giungere alla più profonda elaborazione formale del linguaggio visivo. Accade anche con la serie Pomodori al primo piano della mostra che, con la sua sintesi decorativa e il valore espressivo dato alle forme e ai colori, presta massima attenzione sia all’aspetto emotivo-psicologico della pittura e al ritmo prodotto dai rapporti di forze in atto nel campo o nella visione, sia a quello matematico-razionale, tendente alla massima depurazione della forma individuata nella pura astrazione geometrica. E lo stesso vale per la scultura, dove le forme si dividono in curve morbide e rotondità per la ceramica e schemi rigidi e geometrici per i Meccano: è questa una contaminazione di lastre di metallo perforate di diverse dimensioni e colori, che accompagna la parte pittorica nella sua dislocazione spaziale all’interno del Fortino e che diventa icona o richiamo a tutto il progetto presentato tramite l’opera esterna in Piazza Garibaldi».