Fa parte di una campagna più ampia, che vede l’attenzione dei Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità focalizzata sui centri che offrono prestazioni di tipo medico; non ultimi, tra questi, le palestre, che offrono un ventaglio di prestazioni che vanno oltre la semplice attività fisica.
E’ stata proprio una palestra di Grosseto, l’attività ispezionata dai Carabinieri dei reparti territoriali e dal NAS di Livorno: qui i militari hanno rilevato, all’interno della struttura, la presenza di apparati elettromedicali idonei a trattamenti terapici quali laser, tecar e onde d’urto. Oltre ai dispositivi, i Carabinieri hanno trovato dei timbri, riferibili a due persone, che riportavano le qualifiche di fisioterapista e fisiatra. La successiva attività d’indagine ha fatto emergere che i due soggetti non avevano in realtà diplomi universitari o titoli abilitativi che autorizzano a qualificarsi in quel modo, né tantomeno, quindi, potevano esercitare i trattamenti medici propri di quelle figure professionali. Le prestazioni praticate nella palestra si sono infatti rivelate diverse da quelle prescritte dai medici.
I Carabinieri hanno quindi deferito in stato di libertà i due soggetti, italiani classe ’61 e ’64, censurati per reati contro la pubblica amministrazione, sequestrando in via preventiva i dispositivi usati per le varie terapie riabilitative, trovati negli uffici a loro in uso all’interno della palestra. Il reato di cui devono rispondere è esercizio abusivo di una professione.