In questo periodo di recrudescenza dell’emergenza sanitaria, le attività dei reparti del Corpo proseguono senza sosta nel perseguire le forme di illeciti economico-finanziari che possono avere riflessi più pericolosi e gravi sulla salute dei consumatori.

Partendo da un sequestro di oltre 2.500 mascherine chirurgiche, recanti il marchio «CE» contraffatto, effettuato nel dicembre dello scorso anno in diversi negozi dislocati in comuni della Costa d’Argento (Orbetello e Monte Argentario), i finanzieri della Tenenza di Orbetello hanno condotto mirati accertamenti economico-finanziari volti ad individuare l’origine della merce indebitamente posta in vendita, risalendo ad un grossista ubicato nel fiorentino.

All’esito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, le Fiamme Gialle della Tenenza di Orbetello e i militari della Guardia di Finanza della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura, unitamente a Carabinieri della Stazione di Signa (i quali, in precedenza, avevano operato un sequestro di mascherine presso l’esercente), hanno eseguito un decreto di perquisizione presso il menzionato grossista, rinvenendo e ponendo sotto sequestro penale oltre 16 milioni di dispositivi medici (tra mascherine, set chirurgici, siringhe ed aghi, abbigliamento sanitario/medicale) recanti una marchiatura «CE» irregolare ed apposta indebitamente.

La marcatura «CE» costituisce una certificazione di qualità apposta dal fabbricante, il quale dichiara, sotto la propria responsabilità e dopo aver effettuato le opportune verifiche, che la merce consta di tutti requisiti di sicurezza previsti dalle disposizioni europee. Tale sistema di garanzia di qualità per il consumatore viene purtroppo spesso aggirato da molteplici aziende produttrici con l’indicazione di un marchio/logo molto simile a quello “CE” originale, volto ad ingannare i clienti ingenerando l’erronea convinzione di acquistare merce regolare e sicura. 

Oltre a quanto sopra dal punto di vista prettamente penale, nel corso delle complesse attività svolte presso l’imponente magazzino, i finanzieri hanno anche rinvenuto e posto sotto sequestro amministrativo ulteriori prodotti privi di requisiti di sicurezza (totale assenza di marchiatura CE) ovvero non a norma con le disposizioni di settore (mancata notificazione al Ministero della Salute ai fini della commercializzazione):  655 mila mascherine chirurgiche, 659 kg di integratori alimentari in polvere e oltre 500 mila capsule di vitamine e acido ialuronico

Il complessivo valore di tutta la merce sequestrata è pari a circa 8 milioni di Euro.

Le attività complessivamente svolte si inquadrano tra i servizi svolti nei settori economici resi maggiormente attrattivi dall’emergenza sanitaria, i quali costituiscono presìdi fondamentali per arginare anche possibili mire della criminalità organizzata, ricordando altresì che la contraffazione è un vero e proprio un moltiplicatore d’illegalità, in quanto, oltre a mettere in pericolo la salute dei consumatori, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale e, nei casi più gravi, anche del riciclaggio. Inoltre, nel caso di specie, è stato evitato che prodotti privi di requisiti sicurezza giungessero ai cittadini con gravi rischi per la salute e l’igiene dei consumatori finali.


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