Scoperto un vero e proprio museo di residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale a casa di un 57enne di Avenza che li teneva in bella mostra nella camera da letto, dove è stata trovata anche una scorta di marijuana insieme a un’ingente quantità di materiale scaricato dalla rete relativo alla c.d. “pornografia virtuale”. Fra centinaia di bossoli e proiettili disattivati, l’uomo aveva conservato in un podere di sua proprietà anche ordigni pericolosi e potenzialmente offensivi. 

Risale a qualche giorno fa l’operazione dei Carabinieri di Carrara che si è conclusa con l’arresto di un disoccupato di 57 anni che conservava nel proprio appartamento un autentico arsenale di residuati bellici, fra cui alcuni reperti ancora potenzialmente pericolosi, che aveva raccolto in giro battendo i vari siti d’interesse storico, senza preoccuparsi dei possibili rischi per i propri familiari e per gli altri condomini. La singolare passione del “collezionista” abusivo era arrivata all’orecchio dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Carrara, che a quel punto hanno avviato le indagini e dopo qualche servizio si sono presentati alla porta dell’uomo, che vive in un palazzo di Avenza.

Scattata la perquisizione, i militari dell’Arma sono entrati nella camera da letto dove hanno trovato una vera e propria “Santabarbara”, composta da residuati bellici di ogni tipo, esposti come soprammobili anche in teche di vetro, fra cui decine e decine di bossoli di vario calibro, gusci di bombe a mano e involucri di ordigni a lunga gittata inerti, oltre ad un campionario di cartucce e munizioni da guerra inesplose oppure parti di esse, anche in buono stato di conservazione. In quel museo completamente abusivo i Carabinieri hanno trovato anche una pistola lanciarazzi non denunciata e circa 120 grammi di marijuana conservata in un barattolo di vetro.

In pratica, il 57enne aveva in casa una quantità di materiale bellico, compreso quello disattivato, tale da lasciare senza fiato qualsiasi appassionato di militaria”, per di più sia gli artificieri dell’Arma stanziati a Firenze, sia altri esperti di armi che esercitano la professione nella zona di Carrara, dopo aver visionato tutti quei pezzi bellici li hanno dichiarati compatibili con il periodo della Seconda Guerra Mondiale. 

Le sorprese però non sono finite, infatti nell’armadio dell’uomo sono stati trovati dispositivi informatici contenenti più di centoventimila foto e video a luci rosse scaricati dalla rete, fra cui tantissime immagini che dovranno essere analizzate con molta attenzione per stabilire la presenza di materiale pedopornografico, visto che i protagonisti di molti filmati a sfondo sessuale che i Carabinieri hanno visionato in sede di perquisizione sono sembrati molto giovani. 

Invece, all’interno di un casolare nella zona di Anderlino dove il collezionista “fai da te” cura un orticello, gli investigatori dell’Arma hanno trovato altre due casse piene di una sessantina di ordigni, alcuni ancora integri e ritenuti dagli esperti fortemente instabili e molto pericolosi, perché sarebbero potuti esplodere maneggiandoli incautamente, soprattutto se fossero caduti a terra. Basti pensare che alcuni di quei congegni avevano le sicure ad anello ancora inserite, ma completamente deteriorate.

L’intera collezione di materiale bellico illecitamente detenuto rinvenuto nella camera da letto e nel casolare in campagna è stata messa sotto sequestro e con estrema cautela trasferita presso un deposito militare di armi e munizioni della zona, dove sono tuttora in corso le operazioni di classificazione e messa in sicurezza di tutti gli ordigni bellici. Allo stesso modo, è stata sequestrata la marijuana e il materiale multimediale pornografico, per il quale sono ancora in corso ulteriori indagini data la mole di dati presenti nell’archivio personale del 57enne.

L’uomo è stato quindi arrestato e portato in carcere, con l’accusa di detenzione abusiva di munizionamento da guerra e detenzione illecita di materiale pedopornografico, inoltre dovrà rispondere anche del possesso della droga. Successivamente, il giudice Dott. Dario Berrino che ha convalidato l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.


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