Truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Queste le accuse che hanno portato la guardia di Finanza di Pistoia a sequestrare beni per oltre 600 mila euro tra immobili, auto e conti correnti bancari, riconducibili ai 5 indagati: un commercialista lucchese e quattro imprenditori, tre pistoiesi e uno spagnolo. I 4 sono accusati di aver cercato di omettere lo stato di fallimento della loro società, messa in liquidazione per intascare un indennizzo da parte di Ferrovie dello Stato, visto che l’azienda si trovava su un terreno oggetto di esproprio per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Montecatini.

Le indagini prendono il via a seguito alla dichiarazione di fallimento di una società della Valdinievole, che fino a qualche anno fa lavorava nel settore dei macchinari per l’industria tessile. Le indagini hanno rivelato come l’amministrazione dell’azienda aveva tergiversato ad approvare il bilancio 2014, il quale riportava una gravissima perdita, di oltre 1 milione di euro, che avrebbe determinato anche la messa in liquidazione dell’impresa e la presentazione di istanza di fallimento. Gli investigatori hanno rilevato che l’omessa approvazione del bilancio era stata preordinata, proprio per nascondere alle Ferrovie la perdita e la susseguente messa in liquidazione dell’impresa.  Hanno quindi fatto credere che l’azienda fosse attiva, determinando un danno economico corrispondente all’indennizzo elargito da Ferrovie dello Stato, pari a 240mila euro.


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